Grandi opere
domenica 29 Ottobre, 2023
di Francesco Terreri e Benedetta Centin
Bypass: nelle aree cantiere interessate alla maxi opera viabilistica è ormai in programma una serie di sondaggi molto ampia, una vasta griglia di carotaggi ai fini della bonifica: campionamenti in profondità, questi, per analizzare lo stato, la salute dei terreni. Per accertare se possano essere contaminati da inquinanti e quali. Per comprendere l’estensione dell’inquinamento e la natura. E muoversi di conseguenza. I carotaggi che verranno fatti da Rfi e che attendono l’approvazione di Appa, l’Agenzia provinciale per l’ambiente, sono addirittura quaranta, che dovrebbero essere distanziati uno dall’altro di circa dieci metri. Nella zona dell’ex Scalo Filzi ma non solo: interessata è tutta l’area a sud del cavalcavia dei Caduti di Nassiriya. Questi quaranta campionamenti vanno ad aggiungersi agli otto per i quali Rfi ha già ottenuto l’approvazione: verranno fatti attorno al punto in cui è stato «pescato» un idrocarburo pesante, diverso dagli idrocarburi trovati nell’area sequestrata e collegati all’ex Carbochimica.
Vertice in Procura
In attesa dell’esito della sfilza di campionamenti, ma anche di acquisire ulteriori documenti inerenti l’opera, c’è anche la Procura, che già a luglio aveva aperto un’inchiesta sul bypass (indagando il responsabile del progetto per Rfi) e fatto scattare i sigilli su un’area di poco meno di un ettaro dove erano stati rinvenuti inquinanti. Procura che di recente si è anche avvalsa di un esperto, di un professore universitario, e che venerdì pomeriggio ha convocato attorno ad uno stesso tavolo gli esperti di Appa, l’Agenzia provinciale per l’ ambiente, e i carabinieri del Noe, il Nucleo ecologico, entrambi già delegati alle indagini, ma anche il sindaco Franco Ianeselli. E a preoccupare sono anche le bonifiche e i tempi necessari per effettuarle. Un lavoro complesso quanto articolato quello coordinato dal procuratore Sandro Raimondi e dal sostituto Davide Ognibene.
La caratterizzazione ambientale
Nel sopralluogo dell’Osservatorio ambientale sul bypass al cantiere di Trento nord — un altro sopralluogo è stato fatto a Trento sud — le imprese e il direttore lavori hanno spiegato ai componenti del comitato tecnico-scientifico diversi aspetti dei lavori, tra cui la partita delle bonifiche. «Le analisi e i carotaggi sono ancora agli inizi — racconta il coordinatore dell’Osservatorio Stefano Robol — ma ci hanno spiegato che ormai va fatta la caratterizzazione ambientale, come aveva chiesto l’Appa, e non solo quella come rifiuto».
Nei primi prelievi, infatti, era prevista una doppia analisi del materiali: una come rifiuto, che era in capo a Rfi, l’altra in laboratorio ai fini ambientali, in capo all’Appa. «Non sono un esperto, mi sono fatto spiegare dall’Appa — dice Robol — Le modalità di queste due analisi sono diverse, sono diverse le soglie percentuali delle sostanze da rilevare e come reagiscono a contatto con l’aria».
La caratterizzazione ambientale è stata fatta anche sui mucchi di materiale da scavo superficiale, il cosiddetto scortico, lo scavo fino a un metro di profondità realizzato all’ex Scalo Filzi per la bonifica bellica e per lo spostamento dei binari della linea Trento-Malè. «In questo caso — precisa Robol — le norme prevedono che sia legittimo movimentare il terreno, ma sono state fatte ugualmente le analisi prima di mandare il materiale in discarica». I risultati hanno dato esiti rassicuranti tanto che buona parte delle tonnellate di materiale da scavo che vengono ancora portate via in questi giorni potranno essere riutilizzate come materiale per altri lavori stradali. L’Osservatorio farà il punto sui sopralluoghi svolti nella sua riunione di martedì.