La polemica
domenica 29 Ottobre, 2023
di Redazione
Prima Zerocalcare, poi Amnesty International Italia. Il patrocinio dell’ambasciata di Israele ha innescato una serie di rinunce al Lucca Comics, la più importante fiera italiana del gioco e del fumetto. Ed è già polemica.
Michele Rech, alias Zerocalcare, risponde ai commenti che si sono scatenati sui social dopo la decisione di disertare l’edizione di quest’anno del Lucca Comics per il patrocinio dell’ambasciata di Israele. «Sono stato più volte in Siria quando c’era l’Isis per supportare i curdi e chi combatte sul campo il jihadismo. Lo faccio ancora tutti i giorni come posso. Amiche e amici miei più coraggiosi di me ai jihadisti gli sono andati a sparare direttamente. Tu esattamente che cazzo fai?», ha scritto il fumettista in risposta a Maurizio Crippa, vicedirettore del Foglio, che ha accostato in un post su X la scelta di non andare a Lucca e la morte di Armita Geravand, la 16enne picchiata in Iran perché senza velo. «Rispondo solo a uno scemo a campione ma vale per tutti quelli che fanno finta di confondere la richiesta di finire bombardamenti e apartheid con l’appoggio a formazioni islamiste o antisemite», ha precisato Zerocalcare in un post sui suoi profili.
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, replica al vicepremier Matteo Salvini, che aveva accusato l’associazione di razzismo dopo la decisione di quest’ultima di non partecipare al Lucca Comics per via del patrocinio all’evento dell’ambasciata di Israele. Una scelta che replica quella fatta anche dal fumettista Zerocalcare. «La situazione è così drammatica che quasi neanche verrebbe da rispondere a questa sciocchezza. Salvini in questo caso ha dimostrato di non sapere cosa sia il razzismo. Un po’ strano, perché lui è un esperto in questa materia», ha detto Noury a LaPresse. Il portavoce ha spiegato le motivazioni della scelta di Amnesty e chiarito che, anche se l’ong è consapevole che sia prassi che le ambasciate patrocinino eventi in cui sono presenti artisti di quel Paese, «quello che non è normale è che questo patrocinio copre una manifestazione, che riguarda l’arte, in un periodo in cui lo Stato dell’ambasciata che patrocina è impegnato in una violentissima campagna militare, nell’assedio di Gaza e con crimini di guerra a ripetizione. Questo non oscura i crimini commessi da Hamas all’inizio di questa guerra, però è inimmaginabile stare in un festival con quel patrocinio». Per Noury, certo «è una situazione spiacevole. Ci dispiace non essere lì perché il Lucca Comics per Amnesty è importante, ma è per un fatto di coerenza. Dopo il 7 ottobre ognuno ha valutato cosa fare, forse dovevano valutare questa situazione mutata in peggio anche gli organizzatori».
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