Il bilancio
mercoledì 1 Novembre, 2023
di Ambra Visentin
La quiete prima della prossima tempesta. Le forti piogge che si sono abbattute su tutto il territorio regionale, dal pomeriggio di lunedì fino a notte inoltrata, hanno richiesto un largo impegno da parte della protezione civile e dei vigili del fuoco. Sono state oltre mille le richieste di intervento. In tutto sono stati colpiti 30 comuni. A Cloz, in Val di Non, 6 famiglie — per un totale di 16 persone — sono state evacuate per ragioni di sicurezza dopo uno smottamento.
Aperta la galleria Adige-Garda
Ieri, grazie al calo delle perturbazioni, sono continuati gli interventi per la messa in sicurezza delle zone più colpite e l’attenzione si è poi concentrata sulla gestione del fiume Adige che, con livelli di piena di 1.350 metri cubi era di un solo metro sotto ai livelli raggiunti durante la tempesta di Vaia, ma oltre la soglia di preoccupazione per la sicurezza della regione Veneto. Per questa ragione è stata decisa in via precauzionale l’apertura della galleria Adige-Garda per evitare ulteriori problemi alla città di Verona. Lo ha annunciato ieri il vicepresidente in carica della Provincia Mario Tonina alla sala operativa della Protezione civile trentina. In base all’accordo si è stabilito lo scarico di 150 metri cubi al secondo. Ma a Verona è già polemica: il canale, sostengono, sarebbe stato aperto in ritardo.
Caduti dai 70 ai 100 millimetri
L’intensità delle piogge, come riferito dal dirigente del Servizio prevenzione rischi Stefano Fait, è stata in media comprese tra i 70 e i 100 millimetri con punte sopra i 150, hanno superato i 200 millimetri in Val Rendena, in località Doss Sabion e hanno provocato allagamenti e smottamenti diffusi, colpendo in particolar modo la zona dell’Alto Garda. Eventi alluvionali importanti si sono verificati anche in val del Chiese, Val di Ledro e Basso Sarca, con una forte mitigazione dei danni grazie alle opere di prevenzione.
Evacuate 6 famiglie
Nella località di Cloz, frazione del Comune di Novella, uno smottamento ha destato particolare preoccupazione. A tal punto che si è deciso di liberare una serie di abitazioni. «Sono state evacuate 6 famiglie per un totale 16 persone — spiega il sindaco Donato Preti — C’è stato uno smottamento a monte delle abitazioni e per sicurezza abbiamo ritenuto opportuno farle evacuare, anche in previsione delle piogge delle prossime ore. Le famiglie alloggeranno negli agritur e negli alberghi della zona. Non sappiamo fino a quando saranno fuori casa. Bisogna capire se il fronte continua a rimanere aperto».
Catena di esondazioni
In diversi punti del territorio le piogge hanno fatto innalzare il livello di torrenti e corsi d’acqua. A Cologna, nella frazione di Pieve di Bono-Prezzo, l’esondazione del rio Splere ha colpito alcune abitazioni e richiesto la chiusura della statale 237 del Caffaro. Anche a Storo il rio Palvico ha invaso la campagna all’altezza di ponte Bersaglieri. Similmente l’acqua del rio Massangla è fuoriuscita dal suo letto in prossimità del ponte romano a Pieve di Ledro, allagando tre edifici. Uno scenario che si è ripetuto ad Arco, nella campagna di Pratosaiano, a causa dell’esondazione del rio Salone, senza però rendere necessaria alcuna evacuazione.
Ad aver causato particolari danni è stato il rio di Santa Giuliana, a Levico. Qui, il fiume d’acqua ha distrutto una serie di briglie.
L’osservato speciale resta l’Adige: nella zona nord i vigili sono intervenuti approntando strutture volte a contrastare la pressione del fiume verso la campagna, al fine di prevenire collassi arginali.
Smottamenti e piccole frane
Nell’Alto Garda, nella serata di lunedì era stata chiusa la strada della Maza tra Nago e Arco per inondazione e smottamenti hanno causato anche la chiusura della strada statale della Gardesana all’altezza di Tempesta, portando all’evacuazione di tre famiglie. A Rovereto la strada statale 46 è stata interessata da smottamenti, così come la Valsugana e a Canal San Bovo con la strada provinciale 79. A Chizzola chiusa la strada provinciale 22.
La viabilità
È stata ripristinata la circolazione sulle linee ferroviarie locali Trento-Malè e Valsugana, che erano state chiuse in conseguenza del maltempo. I servizi ferroviari sono dunque ripresi. Durante l’interruzione erano stati predisposti servizi di trasporto sostitutivi mediante autobus. La linea Trento-Malè era stata interrotta nel tratto tra Trento e Mezzolombardo alla confluenza tra Adige e Noce, a causa dell’arrivo della piena dell’Adige all’altezza di San Michele. La linea della Valsugana era stata interrotta tra Trento e Pergine per la caduta di massi. Su questa linea i servizi erano stati sostituiti con bus fino a Pergine, da lì la circolazione su rotaia era rimasta regolare fino a Bassano.
Nuova allerta meteo
Alle 22 di ieri è cessata l’allerta moderata (arancione), ma la tregua durerà poche ore: è prevista una nuova allerta dalle 12 di domani fino alle 24 di venerdì a causa di un’altra perturbazione.