Mondo
mercoledì 1 Novembre, 2023
di Redazione
Violenta giornata di scontri quella di ieri nella Striscia di Gaza, ma anche sul territorio israeliano. Un raid israeliano sul campo profughi di Jabalya, nel sud della Striscia di Gaza, secondo il ministero dell’Interno di Hamas, avrebbe fatto almeno 50 vittime. Fatah, il partito del presidente palestinese Abu Mazen, ha quindi proclamato per oggi una “giornata di rabbia”. Dal canto suo Hamas ha sparato verso Israele centinaia di razzi; anche dallo Yemen sono stati lanciati droni contro Eilat in Israele.
Secondo l’Unicef «Gaza è diventata il cimitero per migliaia di bambini». Il segretario di Stato Usa Antony Blinken chiede di aprire un corridoio umanitario per poter distribuire gli aiuti, altrimenti «un’escalation è più probabile». Nell’aula del Congresso americano manifestanti con le mani tinte di rosso hanno criticato l’azione di Israele chiedendo di «fermare il genocidio a Gaza». Dopo l’arrivo degli aiuti italiani a Gaza, il ministro Crosetto ipotizza la costruzione di «un ospedale da campo», mentre Hamas attacca anche l’Italia: «Sbaglia, è coinvolta nell’aggressione ai palestinesi».
Mosca invece attacca lo Stato ebraico definendo «inaccettabili i raid sulla Siria».
«Nei prossimi giorni rilasceremo un certo numero di stranieri in linea con il nostro desiderio di non trattenerli a Gaza» ha quindi annunciato il portavoce di Hamas, Abu Obeida, attraverso i suoi canali Telegram. In mano ai miliziani ci dovrebbero essere circa 240 persone.
«Sono profondamente allarmato dall’intensificarsi del conflitto. La protezione dei civili da entrambe le parti è fondamentale. Il diritto internazionale umanitario stabilisce regole chiare che non possono essere ignorate, tutti devono rispettarlo» ha detto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. «Ribadisco la mia totale condanna degli atti terroristici di Hamas e condanno l’uccisione di civili a Gaza», ha aggiunto, rilanciando l’appello per un «cessate il fuoco umanitario immediato».
«L’amministrazione di Israele, appoggiata da un sostegno senza condizioni da parte dell’Europa e dell’America, commette da 25 giorni crimini davanti agli occhi di tutto il mondo» ha invece sostenuto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante un discorso alla nazione dopo una riunione di gabinetto ad Ankara, trasmesso dalla tv di Stato Trt, parlando del conflitto in Israele e Palestina. «I Paesi che sostengono di essere la culla della civiltà sostengono questo massacro attivamente», ha affermato criticando il mondo occidentale.
La conferenza internazionale
di Redazione
L'intesa è stata siglata alla conferenza di Baku (Azerbaigian). Le risorse serviranno a limitare o ridurre le emissioni di gas a effetto serra