Il caso

mercoledì 1 Novembre, 2023

Olimpiadi, dopo la rinuncia di Cortina la pista da bob si farà (forse) a Cesana

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Rinunciare a far svolgere una parte delle Olimpiadi in Italia «sarebbe una resa nazionale». Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, si è espresso così a margine del sopralluogo alla pista di bob di Cesana

Rinunciare a far svolgere una parte delle Olimpiadi in Italia «sarebbe una resa nazionale». Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, si è espresso così a margine del sopralluogo alla pista di bob di Cesana (presente anche il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo), abbandonata qualche anno dopo i Giochi di Torino 2006, che potrebbe ospitare le gare di Milano-Cortina, dopo la rinuncia ai lavori di rifacimento dello storica pista Monti di Cortina.

«Prima di rinunciare- aggiunge Tajani- esaminiamo bene e verifichiamo se questo impianto può essere sede dei Giochi Olimpici. Io credo di sì. Non sono un tecnico, dipende dal Cio, ne ho parlato anche con il Ministro dello Sport. Vediamo adesso le valutazioni che faranno il lavoro che farà la Regione Piemonte con i tecnici. Il Politecnico di Torino sarà una garanzia, è una delle università più qualificate in materia ingegneristica. Credo si possa veramente fare un controllo serio e verificare se le Olimpiadi si possono fare. E’ un’occasione che l’Italia non può perdere». A livello di tempistica però mancano solo 828 giorni. «In 828 giorni- aggiunge Tajani- si costruisce una pista. Quando si vogliono fare le cose si fanno. Io credo, lo dico da italiano, lo dico da ministro. Prima di rinunciare a svolgere una parte dei giochi Olimpici in Italia bisogna fare tutti i tentativi possibili. Non vedo perché bisogna andare in Svizzera. E’ privo di qualsiasi senso anche perché ci sono tutte le ricadute turistiche».

Insomma, fino all’ultimo si proverà a tenere le gare di bob, slittino e skeleton in Italia, anche se resta un punto fermo: il governo non è disposto a mettere sul piatto ulteriori risorse oltre quelle già stanziate. «Vediamo la valutazione tecnica, questa prima fase si chiuderà nell’arco di una settimana. E il progetto che ci è stato presentato deve avere una sua sostenibilità di carattere infrastrutturale, temporale e anche dal punto di vista finanziario», ha ribadito ieri il ministro dello Sport, Andrea Abodi. «Noi come priorità abbiamo quella di mantenere la pista da bob in Italia. Ci sforzeremo affinché questo possa succedere, dopodiché c’è una certezza le competizioni di bob, skeleton e slittino ci saranno. Certamente non saranno cancellate. Mi auguro restino Olimpiadi italiane», ha però assicurato. La Regione Piemonte «è disponibile ad anticipare tutti i costi, circa 4 milioni di euro, per la progettazione» del recupero della pista, ha affermato dal canto suo il governatore Alberto Cirio, anch’egli ieri a Cesana. «Tramontata l’ipotesi Cortina questa è una pista da bob che con un terzo dei soldi necessari può essere realizzata, con un anno di lavori può essere completata e soprattutto può trasformare quello che oggi è un problema in un’opportunità per il futuro del Piemonte», ha spiegato il governatore.