Il crollo

mercoledì 8 Novembre, 2023

Riva-Ledro, la galleria Dom resta a senso alternato sino a fine anno

di

Martorano, Dipartimento infrastrutture: «Episodio imprevedibile, ma il tunnel resterà osservato speciale» Il liceo Maffei: «Ospitate in Busa gli studenti ledrensi»

Chiusura totale fino a domenica ed apertura a senso unico alternato a partire da lunedì 13 novembre e verosimilmente fino a fine anno. Questa la conclusione cui sono arrivati i tecnici della Provincia dopo una serie di valutazioni sullo stato della galleria Dom, dove nella notte tra sabato e domenica scorsi si è verificato un importante crollo. Lavori a parte, ha specificato l’ingegner Luciano Martorano, dirigente generale del Dipartimento infrastrutture della Provincia, la galleria che collega la val di Ledro a Riva del Garda resta «un’osservata speciale», nonostante l’episodio sia considerato un «caso eccezionale».
Ieri si è svolto il sopralluogo al quale hanno partecipato oltre allo stesso Martorano, l’ingegner Raffaele De Col, Dirigente della protezione civile trentina, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, il sindaco di Ledro Renato Girardi, l’assessore comunale rivano Luca Grazioli e il presidente di Comunità Claudio Mimiola.
«La galleria resterà chiusa fino a domenica – ha spiegato Fugatti – poi ci sarà un’apertura a senso alternato dalle 6 alle 22, mentre durante la notte si tornerà ad un blocco totale per permettere all’impresa di lavorare su tutta la volta. Non sappiamo con precisione quando potremo aprire completamente – ha continuato il presidente – dipende da come procederanno i lavori e da cosa verrà “scoperto” nel corso di questi, ma è probabile che si tornerà alla normalità a fine anno». Per quanto riguarda il senso alternato, si sta pensando ad una soluzione che eviti di bloccare il traffico all’esterno delle due gallerie, creando di fatto un imbuto di cinque chilometri. Esclusa anche l’apertura a fasce orarie.
L’ingegner Martorano ha spiegato che il crollo è dovuto a due fattori. Il primo è geologico: la galleria è stata scavata nell’argillite, una roccia che può assorbire una grande quantità di acqua. Il secondo punto è legato alle modalità costruttive dell’epoca in cui è stata realizzata la galleria Dom, alla fine degli anni Ottanta: si tratta di un’infrastruttura priva di armature. Le copiose precipitazioni dei giorni scorsi hanno fatto il resto: lo testimonia il fatto che a due giorni dall’evento, dalla volta crollata scende ancora una cascata d’acqua.
I lavori, a cura dell’impresa 4Street di Trento, sono già iniziati e si svolgeranno in due fasi: in un primo momento la volta verrà messa in sicurezza con una serie di «chiodature», successivamente saranno messi dei rinforzi in acciaio, per uno sviluppo di circa venti metri, per ripristinare l’intera sezione. «Si tratta di un intervento risolutivo – ha aggiunto Martorano – anche se la galleria resterà un’osservata speciale, pur trovandoci di fronte ad un evento improvviso e non prevedibile».
Renato Girardi, sindaco di Ledro ha ringraziato la Provincia per la celerità con cui è intervenuta. Girardi ha poi insistito sulla necessità di un intervento sul sentiero della Ponale (fino al 1990 la strada che collegava Riva alla val di Ledro), così da poter avere un’alternativa in caso di emergenza. L’utilizzo della Ponale è stato in effetti preso in considerazione, ma subito scartato. Il consigliere comunale del Pd rivano, Alessio Zanoni, ha chiesto di valutare, in via del tutto eccezionale, il bypass tra le due gallerie e l’abitato di Foci di San Giacomo: ipotesi, anche questa, già archiviata al termine di un sopralluogo effettuato ieri.
A proposito di lavoratori, Claudio Mimiola ha ricordato che molte aziende dell’Alto Garda hanno anche il turno di notte e la chiusura della galleria dalle 22 alle 6 potrebbe creare quindi non pochi problemi. Da qui l’appello per trovare soluzioni che vadano incontro ai pendolari che devono scendere o salire durante gli orari di chiusura una volta stabilito il senso unico alternato.
Fugatti ha confermato la richiesta di attivazione della dad agli istituti superiori della Busa. Il liceo Maffei ha fatto di più: ha chiesto alle famiglie dell’Alto Garda di ospitare gli studenti ledrensi sino a quando non sarà esaurita l’emergenza.
Michela Calzà, neoeletta consigliera provinciale dem, in una nota ha chiesto alla giunta provinciale di avere tra le priorità il ripristino della viabilità.