Edizione n° 24

mercoledì 8 Novembre, 2023

Un turismo «quattro stagioni», dal 14 al 17 torna la Bitm

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Al Muse e a Palazzo Roccabruna, ospite d’onore Neri Marcorè

Un turismo «a quattro stagioni» per migliorare la qualità dell’offerta ma anche l’economia del territorio lungo tutta la filiera. È intorno alla destagionalizzazione che ruota l’edizione di quest’anno della Bitm – Giornate del Turismo Montano, organizzata da Confesercenti del Trentino in collaborazione con la Provincia, il Comune di Trento e la Camera di Commercio, ospitato al Muse tra martedì prossimo 14 novembre e venerdì 17 novembre. L’evento, giunto quest’anno alla ventiquattresima edizione, è stato presentato ieri a Palazzo Roccabruna, sede delle attività di promozione territoriale della Camera di Commercio.
Il programma prevede una ricca serie tra incontri e conferenze, dall’urbanistica provinciale al turismo smart, da quello «a 5 stelle» alle attività outdoor, passando per l’esperienza sensoriale «Il gusto del nostro territorio» nelle sale del Muse. E una mostra, «Stagioni. Vita e lavoro in un territorio alpino» organizzata dal Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina a Palazzo Roccabruna. Con un ospite speciale, l’attore Neri Marcoré, protagonista dell’evento di chiusura venerdì.
«Il turismo – ha spiegato Alessandro Franceschini, direttore scientifico della Bitm – si conferma un tassello fondamentale per il sistema locale, un sistema capace di creare un indotto significativo per tutti gli altri comparti». Ma per investire in maniera efficace nel settore, ha continuato, bisogna lavorare in primis per allungare la stagione ricettiva. «Abbassare picchi è una sfida cruciale. In estate e inverno l’offerta ricettiva è ormai vicina al massimo delle sue potenzialità», ma anche per salvaguardare la qualità: «Se il visitatore trova in montagna l’affollamento e i problemi della città, viene meno il senso stesso dell’offerta». Per raggiungere questo obiettivo è però necessario lavorare «su più livelli, a partire dai simboli che formano l’immagine di una località turistica, intercettando nuove esigenze che vanno oltre il turismo classico, valorizzando in particolare attività outdoor e sport estremi. Se il turismo è statico – ha concluso – tende a morire. Ma la trasformazione deve essere governata».
«Il Trentino deve essere attrattivo non solo per i turisti – ha aggiunto Mauro Paissan, presidente di Confesercenti del Trentino – ma per chi ci abita e ci lavora. Per le imprese la più grande criticità è il reperimento delle risorse umane». Trattenere sul territorio lavoratori e imprese abituati a pensarsi come solo stagionali è una «sfida nella sfida» per poter costruire «il proprio progetto di vita sostenibile e soddisfacente».
È intervenuta anche Elisabetta Bozzarelli, vicesindaca di Trento. «Il settore non è solo ricezione, ristorazione o il complesso degli esercenti, ma un complesso armonioso di più filiere che si intrecciano. Ma deve essere governato stando attenti a problemi e sfide contemporanee – ha aggiunto – come lo sviluppo incontrollato degli alloggi turistici, che può compromettere l’equilibrio tra cittadini e visitatori».
Erano presenti all’incontro, anche i rappresentanti di realtà che col turismo montano hanno direttamente a che fare, dalla Sat, con la presidente Anna Facchini, alle Apt, agli agricoltori di Cia Trentino, alla cultura. Per Ezio Amistadi, presidente del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, quello che continua a mancare è l’attenzione al legame inscindibile tra turismo e cultura. «Non facciamo assolutamente sistema, anche se fortunatamente, stiamo muovendo i primi passi».