Verso il nuovo esecutivo
mercoledì 15 Novembre, 2023
di Donatello Baldo
Quelli che gli sono più vicini raccontano di un Fugatti per nulla preoccupato, quasi sornione. Indifferente all’ansia dei partiti di maggioranza in attesa di sapere chi dei loro sarà nominato in giunta, piuttosto divertito nel vedere l’effetto che fa questa attesa che dura ormai da più di venti giorni. I partiti, soprattutto Fratelli d’Italia e Partito autonomista, si stanno consumando al loro interno. E il presidente riconfermato sembra infierire, spingendo le due forze politiche al limite dello stress.
Le interlocuzioni anomale
A parte il primo contatto con Fratelli d’Italia, avvenuto all’indomani del vertice romano del partito della fiamma per ricucire le divisioni interne, per il resto non risultano incontri tra Fugatti e le forze politiche della maggioranza. «Non so niente, non ha chiamato nessuno, non sono stato convocato». I leader dei partiti sembrano sinceri, e preoccupati. Qualche telefonata c’è stata: con gli ex assessori in ballo per la riconferma ci sono state telefonate: «Ma operative». Non dice nulla, non svela le sue carte, non lascia trasparire nemmeno le sue intenzioni più vaghe. Uno o due a Fratelli d’Italia? E il Patt, fa entrare il segretario Marchiori come tecnico o riconferma Tonina, l’assessore uscente?
FdI, Gerosa sulla graticola
Tra le poche cose che Fugatti sembra aver chiarito è la linea che intende tenere nei confronti di Fratelli d’Italia: «L’accordo è su Francesca Gerosa vicepresidente». Punto. Anche se più di un osservatore crede che questo sia solo la posta più alta, la base da cui far partire la trattative. Il punto di caduta potrebbe essere la formula dei due assessori, ma senza vicepresidenza. La strategia è di rilanciare la palla a Fratelli d’Italia, e sedersi con i pop-corn per assistere allo scontro interno. «Decidano loro», questa è la mossa. Così si tiene al riparo dalle ire di Gerosa, Urzì e forse pure il partito nazionale se Gerosa viene degradata; ma anche dalle ire degli altri eletti di FdI se nessuno di loro potessero veder soddisfatte le loro aspirazioni.
Patt, chi conta di più?
Per certi aspetti, questa è la stessa strategia che sembra voler usare con gli autonomisti. «In giunta c’è posto per uno. Volete Tonina o Marchiori ripescato come tecnico? Fate vobis». E così, anche in questo caso, si metterebbe al riparo dalle ire degli autonomisti. In questo caso di Tonina se entrasse Marchiori. L’ex vicepresidente andrebbe alla presidenza del Consiglio, che non sarebbe un mero risarcimento. Anzi, per Fugatti sarebbe «l’uomo giusto al posto giusto», il moderato che saprebbe dialogare con l’opposizione. Tonina, in campagna elettorale, aveva anche accarezzato l’ipotesi di sedersi sullo scranno più alto del Consiglio provinciale, ma ora non sente ragioni e non accetterebbe di sicuro di buon grado l’esclusione dall’esecutivo. In ogni caso, anche in questo caso la palla passa nelle mano del Patt. O meglio, del Patt e del gruppo consiliare, perché alla fine sono Tonina, Maria Bosin e Walter Kaswalder che esprimono il loro voto in Consiglio provinciale. Anche per questo — non solo per il fatto che nessuno dei tre è propriamente del Patt — la quotazione di Marchiori assessore tecnico è data in forte calo.
Gottardi-Tonina, chi salta?
Nelle ipotesi di giunta sembrano infatti salire quelle con la formula due più due, cioè due assessori alla Lega e due a Fratelli d’Italia, con Achille Spinelli vicepresidente. Rimarrebbero altri due posti, e queste le due variabili. Prima, dentro Tonina del Patt, e in questo caso salterebbe dalla giunta Mattia Gottardi de La Civica, esponente — seppur secondo tra gli eletti della coalizione — del partito che ha ottenuto il minor numero di suffragi nel centrodestra. In questo caso gli sarebbe assegnata la presidenza del Consiglio provinciale, posto che nemmeno lui accetterebbe di buon grado, ma se lo chiedesse Fugatti sarebbe difficile dire di no. Seconda ipotesi, dentro Gottardi, e come detto, Tonina vicepresidente. Ma il posto in giunta il Patt lo avrebbe, con Marchiori ripescato.
Ipotesi Zanotelli tecnica
Il toto-giunta non appassiona solo i giornalisti. Le ipotesi di chi si siede attorno al tavolo dell’esecutivo, gli schemi addirittura, giurano anche tra i partiti della maggioranza. L’ultimo, di ieri sera, quello che dà Spinelli vicepresidente, per Fratelli d’Italia Gerosa e Cia, la riconferma di Gottardi (alla Sanità) e di Tonina e per la Lega il solo Failoni. Giulia Zanotelli sarebbe ripescata come tecnica, dopo essersi dimessa dal Consiglio provinciale. A quel punto, sui banchi della Lega, ricomparirebbe Devid Moranduzzo.
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