ENERGIA
mercoledì 15 Novembre, 2023
di Margherita Montanari
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha irrogato sanzioni per oltre 15 milioni di euro nei confronti di sei società energetiche che avrebbero adottato pratiche commerciali aggressive condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, in contrasto con il Decreto Aiuti bis. Nel mirino sono finite Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia. La multiutility di Trento dovrà pagare una multa da 50 mila euro.
I fatti risalgono a circa un anno fa. Per contenere l’effetto del caro energia sulle famiglie nell’autunno e nell’inverno dello scorso anno, quando i prezzi schizzavano alle stelle, il governo era intervenuto con una norma che vietava le modifiche unilaterali dei contratti energetici. Dolomiti Energia aveva convocato per un incontro con il Centro di ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti a cui aveva comunicato che avrebbe inviato modifiche unilaterali ai clienti. A quel punto, il Crtcu aveva ricordato l’esistenza del Decreto e, una volta partite le prime 30.000 lettere di De, il Centro ha inviato una segnalazione all’Antitrust, che ha poi fatto partire un procedimento.
In particolare, per Dolomiti Energia la condotta si sarebbe incagliata sui tempi. Il decreto, all’articolo 3, vietava infatti modifiche dal 10 agosto 2022 al 30 giugno 2023. Acea e Dolomiti hanno ritenuto che le comunicazioni di modifica unilaterale dei prezzi, inviate prima dell’entrata in vigore del divieto, si sarebbero perfezionate dopo 10 giorni dall’invio delle stesse senza rispettare il preavviso di 90 giorni. Queste società hanno quindi aumentato i prezzi prima della scadenza corretta e, nel caso di Acea, anche con modifiche unilaterali in violazione della norma. Per tali ragioni sono state irrogate, rispettivamente, sanzioni pari a 560 mila euro e 50 mila euro.
Più pesante la mano su Enel Energia ed Eni Plenitude, a cui sono state irrogate sanzioni di 10 milioni (è la prima volta che si applica il massimo edittale da quando è stato modificato il Codice del Consumo) e di 5 milioni. Le società, scrive l’Autorità, “hanno modificato unilateralmente i prezzi di fornitura a oltre 4 milioni di consumatori sulla base delle clausole contrattuali che consentono alle stesse società di decidere a propria discrezione se e quando modificare le tariffe, una volta scaduti i prezzi dell’offerta economica scelta”. Così, i clienti – anche diversi anni dopo la scadenza dell’offerta economica – si sono visti recapitare lettere con cui i prezzi salivano, in assenza di una scadenza nota al consumatore finale.
A Iberdrola è stata irrogata la sanzione di 25 mila euro perché da maggio a ottobre 2022 ha inviato comunicazioni con cui minacciava la risoluzione contrattuale per eccessiva onerosità sopravvenuta in caso di mancata accettazione di un nuovo contratto di fornitura con condizioni economiche peggiorative. Anche questa condotta era volta ad aggirare l’articolo 3 del decreto, facendo pressione sui consumatori ad accettare la modifica unilaterale per aumentare i prezzi. Edison, infine, ha applicato l’incremento dei prezzi prima della scadenza delle tariffe prevista dal contratto. Visto che la società ha ristorato i propri clienti e dato il numero marginale di consumatori coinvolti, è stato irrogato il minimo edittale di 5.000 euro.