economia

mercoledì 15 Novembre, 2023

Borsa internazionale del turismo montano, nella stagione dello sci prenotazioni in crescita del 17%

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Ieri il via alla ventiquattresima edizione del festival del turismo di montagna. Paissan (Confesercenti): «Destagionalizzare e privilegiare la qualità»

Le prenotazioni alberghiere per la stagione invernale che si sta per aprire sono del 17% superiori a quelle di un anno fa. Lo ha detto il direttore di Trentino Marketing Maurizio Rossini nella giornata d’apertura della Bitm, la Borsa internazionale del turismo montano, organizzata da Confesercenti del Trentino, che quest’anno ha raggiunto la ventiquattresima edizione. La seduta inaugurale del festival del turismo di montagna si è aperta sulle note della Primavera di Vivaldi, scelta non casuale: «Un turismo a quattro stagioni» è infatti il titolo dell’edizione di quest’anno, che ha l’obiettivo di immaginare un nuovo tipo di turismo di alta qualità, accogliente, sostenibile e slegato dalla stagionalità. E ieri mattina, nel foyer del Muse, si è discusso proprio di destagionalizzazione del turismo. A dare il via alla seduta è stato Alessandro Franceschini, direttore scientifico di Bitm. «Il turismo non è solo un’attività cruciale per l’economia trentina, ma è anche un sistema di scambio con l’esterno», ha dichiarato. «Oggi però il turismo non è più legato alle pause stagionali: i turisti vogliono godere del paesaggio anche nelle stagioni meno canoniche».
«Il tema della Bitm di quest’anno fa emergere una delle relazioni fondamentali del pensiero ambientalista, la relazione che intercorre tra pensare globalmente e agire localmente», ha aggiunto invece Michele Lanzingher, direttore del Muse. «Sempre parlando di relazione, dobbiamo essere consapevoli della necessità di smettere di concepire gli spazi destinati al turismo come delle enclave. Devono entrare in relazione col territorio, coinvolgerlo creando una platea di relazioni».
In rappresentanza del Comune di Trento era presente la vicesindaca Elisabetta Bozzarelli. «Negli anni Novanta il Censis definiva Trento una città senza turismo in un territorio a forte vocazione turistica», ha proseguito. «Oggi possiamo dire di aver fatto molta strada, anche se le sfide non mancano. Dobbiamo migliorare il rapporto con la nostra montagna e risolvere il problema dell’urbanistica e della casa. Oggi è necessario un piano-casa, per rendere disponibili alloggi per studenti e cittadini in equilibrio con la parte turistica».
La conferenza è poi proseguita con l’intervento della presidente di Confesercenti Nazionale, Patrizia De Luise. Secondo la presidente, destagionalizzare il turismo avrà diverse conseguenze positive sul territorio e le imprese ma richiederà di superare una concezione di turismo ormai fossilizzata. «Dobbiamo capire che tutte e quattro le stagioni possono essere vissute, assecondando tendenze come il turismo culturale o quello del benessere», ha esordito. «Staccare il turismo dal vincolo della stagionalità permetterà di ridurre lo stress a cui sono sottoposte le imprese turistiche e tutto il territorio. Avremo bisogno dell’entusiasmo e dell’elasticità mentale dei giovani, che in questo settore potranno trovare non solo delle soddisfazioni lavorative, ma la possibilità di esprimersi e interpretare i cambiamenti futuri. La paura del cambiamento e quella di lavorare assieme sono gli ostacoli che più stanno bloccando questo processo».
Le ha fatto seguito Mauro Paissan, presidente di Confesercenti Trentino: «Parte della sfida della destagionalizzazione sarà far lavorare di più le imprese nel corso di tutto l’anno. Ma sarà anche necessario tornare a un turismo di maggiore qualità, dove i dipendenti e gli imprenditori non saranno più sottoposti alla pressione della stagionalità». Giovanni Bort, presidente della Camera di Commercio, ha però ammesso che non sarà semplice: «Nelle mezze stagioni, molte delle nostre località non possono dare la stessa esperienza che offrono in estate o in inverno. Alcune località, però, potranno comunque fare tesoro di stagioni più lunghe».
In ogni caso, la destagionalizzazione dovrà essere accompagnata da una gestione sostenibile dei flussi turistici. È quello che ha sostenuto Mara Nemela, direttrice generale della Fondazione Dolomiti Unesco, al termine di questa prima seduta: «La destagionalizzazione non va intesa come prolungamento dei picchi di turismo, ma come riequilibrio dei flussi turistici e attività per tutelare gli habitat dolomitici, che restano vulnerabili».