politica
giovedì 16 Novembre, 2023
di Benedetta Centin
La Procura della Corte dei conti di Trento che più di un anno lo aveva citato a giudizio a titolo di colpa grave per un importo di 89.696 euro, ieri in aula è tornata a chiedere la condanna del presidente uscente del Consiglio provinciale di Trento, Walter Kaswalder, per l’ipotesi di danno patrimoniale causata dal licenziamento dell’allora segretario particolare Walter Pruner. Licenziamento considerato «illegittimo» dal tribunale di Trento, sezione lavoro, e pure dalla Corte d’Appello. Dall’altra invece la difesa, con l’avvocato Anna Maria Osele, nel corso della discussione, ha chiesto il proscioglimento del suo assistito, o comunque di rinviare la decisione a quando ci sarà il pronunciamento della Corte di Cassazione (l’udienza non è ancora fissata). I giudici contabili, a chiusura dell’udienza di ieri, si sono riservati. La sentenza verrà depositata presumibilmente entro due mesi.
Torna in un’aula di tribunale, questa volta davanti alla magistratura contabile, il caso del licenziamento da parte di Kaswalder dell’allora segretario della presidenza del Consiglio provinciale Walter Pruner. Ieri se n’è discusso alla Corte dei Conti ma per la decisione toccherà attendere.
Il risarcimento
Secondo il giudice del Lavoro, il licenziamento di Pruner, disposto dal presidente Kaswalder, ha violato le procedure e non aveva motivazioni legittime. Per questo il Consiglio provinciale in sede civile è stato condannato a risarcire l’ex dipendente con 149mila 494 euro. Una somma, questa, a titolo di risarcimento del danno da perdita delle retribuzioni, delle mancate contribuzioni previdenziali oltre alla refusione delle spese legali.
La Procura contabile ritiene che parte di quel risarcimento danni (e cioè il 60 percento) debba essere a carico dell’ex presidente Kaswalder. Tanto che l’ha citato in giudizio a titolo di colpa grave per un importo di 89mila 696 euro, oltre la metà quindi dell’originaria e provvisoria contestazione di responsabilità amministrativa.
Era stato proprio Kaswalder a firmare la comunicazione datata 2 maggio 2019 destinata all’allora suo segretario particolare e braccio destro, assunto solo a inizio dicembre 2018. Le motivazioni addotte erano che era «venuto meno il rapporto di fiducia alla base del contratto» a causa di «dissensi intervenuti in questi ultimi mesi in ordine alle modalità e ai tempi di gestione della segreteria politica». Per i magistrati si era trattato di un licenziamento «illegittimo», ma comunque non arbitrario: Kaswalder aveva chiesto parare alle struttura amministrativa prima di mettere alla porta il suo segretario particolare. Per i giudici di Appello, che hanno emesso sentenza a febbraio 2021, respingendo, come era già stato in primo grado, il ricorso del consiglio, il licenziamento è stato un «atto ritorsivo». Scattato dopo la partecipazione di Pruner «a un congresso del partito antagonista» a quello dell’allora presidente del consiglio provinciale. «Emerge che questo evento è stato l’elemento scatenante dell’iniziativa del presidente» hanno scritto i giudici.
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