Politica
venerdì 17 Novembre, 2023
di Tommaso Di Giannantonio
È muro contro muro sulla vicepresidenza. Ventiquattro ore fa la partita sembrava quasi chiusa. Ma ieri Fratelli d’Italia ha ripreso a insistere sull’assegnazione della carica a Francesca Gerosa, in aggiunta a un altro assessorato. Il Carroccio cerca di rimanere ancorato alla propria linea: o la vicepresidenza (e basta) o due assessori. Però il presidente (leghista) Maurizio Fugatti sa bene che non conviene a nessuno lasciare aperta una ferita con FdI. Ha preso tempo, e invece di annunciare ieri gli assessori della nuova giunta provinciale, lo farà oggi. Di venerdì 17, contro ogni scaramanzia.
La partita a Roma
È circolata anche l’ipotesi di un ulteriore slittamento. Di un possibile strappo alle regole, ai 10 giorni canonici dopo la proclamazione degli eletti. Ma sarebbe davvero irrituale. Fugatti dovrebbe svelare oggi i nomi dei nuovi assessori. L’ipotesi è girata però e questo è sintomatico del clima all’interno del centrodestra.
Il nodo da sciogliere rimane quello della vicepresidenza. Le segreterie nazionali di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia avevano firmato un preciso accordo prima delle elezioni: se Fugatti è il candidato presidente, allora Francesca Gerosa è la vice designata. E ora il commissario trentino di FdI, Alessandro Urzì, vuole far valere a tutti i costi questo accordo. La trattativa è tenuta sott’occhio anche dal responsabile organizzativo nazionale di FdI, Giovanni Donzelli.
Il problema è che la Lega, oltre alla vicepresidenza, non vuole dare un altro assessorato agli alleati. In questa fase nessuno parla apertamente, ma a microfoni spenti tutti dicono che la partita si sta giocando a Roma.
Fugatti valuta le ripercussioni
Fugatti vorrebbe una persona di fiducia al suo fianco, in particolare Achille Spinelli. Ma allo stesso tempo sa bene che uno strappo con Fratelli d’Italia potrebbe irrigidire i rapporti con il governo: la presidente del Consiglio è Meloni, mica Salvini.
Una frizione a livello locale potrebbe avere ripercussioni sulle partite con Roma: quando chiede compensazioni per gli oltre 40 milioni di mancato gettito dovuto alla riforma Irpef, quando chiede un cambio di passo nella gestione dei grandi carnivori, quando chiede il rinnovo delle concessioni idroelettriche, la Provincia potrebbe avere un potere contrattuale minore.
Non solo. C’è chi dice che Fugatti sta valutando anche un’altra possibile ripercussione, strettamente personale: la ferita aperta con FdI potrebbe creare problemi a una sua eventuale candidatura alle prossime elezioni nazionali. Quel che è certo è che se Fugatti decidesse di tentare il bis in Parlamento vorrebbe Spinelli come traghettatore in consiglio provinciale, e non Gerosa.
Due scenari
Restano allora due scenari. Il più quotato è quello che vede assegnati a FdI due assessorati: Gerosa all’istruzione e Claudio Cia agli enti locali. Ma senza vicepresidenza. La leghista Giulia Zanotelli si dimetterebbe da consigliera e poi rientrerebbe come assessora esterna all’agricoltura e alle politiche della casa. I due assessori uscenti Mattia Gottardi (La Civica) e Mario Tonina (Patt) sarebbero riconfermati: il primo alla sanità e il secondo alle sue deleghe ambiente e cooperazione. Spinelli allo sviluppo economico, università, ricerca e anche all’artigianato. Il leghista Failoni al turismo, al commercio, allo sport e anche ai trasporti.
Nel caso in cui FdI non volesse rinunciare alla vicepresidenza, Fugatti concederebbe solo un assessorato, a Gerosa appunto. E Zanotelli non dovrebbe più dimettersi. Una possibile soluzione di compromesso è la vicepresidenza a Spinelli e due assessorati a FdI, uno dei quali all’agricoltura e al «Made in Trentino» a Gerosa, ossia l’altra richiesta del partito di Giorgia Meloni.
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