credito cooperativo
venerdì 17 Novembre, 2023
di Enrico Callovini, Margherita Montanari
Il conto alla rovescia è ormai finito. Oggi, alle 19, presso il Palanaunia di Fondo (Borgo d’Anaunia), va in scena il primo atto di uno degli appuntamenti più attesi dal mondo del credito cooperativo trentino: l’assemblea straordinaria della Cassa rurale Novella e Alta Anaunia, nella quale si voterà il progetto di fusione con Cassa di Trento. I soci di Trento dovrebbero a loro volta votare nel corso dell’assemblea convocata lunedì. Un doppio sì che, se arrivasse, sancirebbe la nascita della nuova banca di credito cooperativo, la «Banca per il Trentino Alto Adige – Bank für Trentino-Südtirol – credito cooperativo italiano». L’aria tesa dei giorni seguiti all’annuncio dell’operazione, hanno lasciato spazio a confronti chiarificatori sul progetto industriale. Ma resta ancora una componente di scetticismo. A detta di alcuni, nozze con la Cr Val di Non avrebbero garantito un’omogeneità territoriale di cui avrebbero potuto beneficiare imprese e iniziative sociali.
Banca regionale
La Cassa rurale Novella e Alta Anaunia, guidata dal presidente Roberto Graziadei, conta oggi otto filiali e circa quaranta collaboratori, oltre che 6.500 clienti e 3.500 soci sparsi su tutto il territorio, compreso l’Alto Adige con le filiali di Lana e Merano. La nuova banca, che nascerebbe ufficialmente l’1 gennaio 2024, conterebbe, complessivamente, 47 filiali, diffuse da Merano fino a Marco, e oltre 400 collaboratori. La nuova banca potrebbe contare quindi su un territorio vasto, comprensivo di 97 Comuni, 500 mila abitanti e oltre 30 mila imprese. Il patrimonio ammonterebbe a 352,3 milioni di euro, con 2.022 milioni di euro di crediti e 5.283 milioni di euro di raccolta. Un’operazione che i due vertici definiscono come un’occasione per valorizzare, ancora più di quanto fatto fino ad ora, l’ambito territoriale dell’Alta Val di Non, attraverso iniziative mirate a stabilire una presenza originale, distintiva e innovativa.
Gli umori alla vigilia
In questi mesi sono stati tanti i passaggi fatti dalle due realtà del territorio. Dopo la sigla dell’accordo di fusione, ufficializzato a marzo, nei mesi di maggio e giungo è stato predisposto il piano industriale e il progetto di fusione, la delibera del capogruppo di approvazione del progetto ed è stata fatta richiesta di autorizzazione alla Bce. Autorizzazione (preliminare) arrivata l’8 settembre. Il 27 settembre il progetto di fusione è stato iscritto in Camera di commercio. Gli incontri sul territorio, per spiegare ai soci le ragioni e gli effetti dell’operazione si sono concentrati soprattutto in primavera. «La manovra è stata discussa ampiamente – spiega il sindaco di Borgo d’Anaunia, Daniele Graziadei – Dopo lo smarrimento iniziale, soprattutto per i cittadini dell’Alta Valle di Non, le pre-assemblee e gli incontri nelle cooperative di zona, insieme agli imprenditori e al comparto del turismo, hanno messo in luce l’utilità dell’operazione che consente alla Rurale di guardare verso l’Alto Adige».
Il primo cittadino riporta una relativa tranquillità dei concittadini che oggi voteranno in assemblea. Qualche preoccupazione rimane sul mantenimento degli sportelli e degli equilibri con il capoluogo una volta passata la fase transitoria. Più sul fronte del comune di Novella. C’è chi inizialmente auspicava «un ragionamento più territoriale», come il sindaco Donato Preti (che alla fine approverà il progetto); chi vede la fusione come un «arroccamento» che crea una spaccatura con la bassa valle; e poi chi crede che un’alleanza tutta nonesa avrebbe aiutato di più il tessuto sociale e imprenditoriale locale. Giuliana Cova, sindaca di Predaia, già direttrice dell’ex Cassa Rurale d’Anaunia, poi convolata a nozze con Novella, spiega che «all’epoca si scelse di fondersi per arrivare, in futuro, a una Rurale unica per tutta la Val di Non. Una Cassa forte e presente sarebbe stata d’aiuto anche sul fronte sociale, degli aiuti alle associazioni, di stimoli ai giovani, e di eventi organizzati».
Nell’accordo di fusione, le due Casse hanno individuato un’ipotesi di composizione della governance della prossima banca, inserita nello statuto da sottoporre ai soci. Per la durata del periodo transitorio, ovvero fino al 2029, gli amministratori della banca tratti tra tutti i soci saranno tre. Oltre il periodo transitorio, due dei nove amministratori della banca post fusione saranno soci della Rurale nonesa. La Cr Novella-Alta Anaunia ha blindato anche il ruolo di vice presidente non vicario.
economia
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