l'operazione

venerdì 17 Novembre, 2023

Rovereto, maxi sgombero tra gli edifici abbandonati dell’ex Merloni e dell’ex Microleghe

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Decine di uomini e mezzi delle forze dell'ordine mobilitati anche per controlli capillari nei negozi e alla stazione

È stata un’operazione “ad alto impatto” come viene definita in termine tecnico, che ha portato sul territorio comunale decine di rappresentanti delle forze dell’ordine per un controllo capillare della città. Si tratta di un intervento non nuovo e che ha sostanzialmente lo scopo di mostrare una particolare attenzione alla sicurezza che i cittadini chiedono sempre di più. Si sono mosse le divise di polizia e carabinieri, guardia di finanza, unità cinofile e polizia locale con un considerevole dispiegamento di forze particolarmente visibili fin dal mattino sulla statale, dove è avvenuto l’ormai consueto intervento di sgombero e identificazione delle persone che abitualmente vanno a cercare riparo tra gli edifici abbandonati dell’ex Merloni e dell’ex Microleghe. Le operazioni si sono svolte con rapidità e con un puntuale coordinamento.
I controlli poi si sono allargati ai negozi dove sono state controllate le merci, i prezzi e le licenze e infine anche alla stazione dei treni a supporto della polizia ferroviaria nel controllo dei passeggeri. Un intervento in grande stile, si diceva, anche per combattere la percezione di insicurezza che la città aveva espresso soprattutto dopo i due omicidi avvenuti proprio quest’anno. Molto spesso l’insicurezza reale e la percezione non coincidono, ma per i cittadini la sensazione di sentirsi in pericolo è terribile e può creare un malessere importante. Uno dei modi per combatterla è dimostrare che le forze dell’ordine in città ci sono, spesso invisibili ma realmente presenti: vedere quindi, come ieri, auto e divise in città dà la sensazione di essere protetti. Un altro modo per combatterla, ma questa non dipende dalle forze dell’ordine, è avere una città viva, frequentata, vissuta: sforzi che si stanno facendo attraverso un arredo urbano accogliente, con le iniziative di socialità organizzate in centro e nei quartieri, con le proposte per i giovani, anche con l’ambizione di dare a Rovereto un volto di città universitaria con ragazzi che diventano protagonisti non solo della loro formazione, ma anche dell’ambiente che li ospita. Ma questo è un tema più strettamente politico.
Ieri invece le forze dell’ordine hanno agito dove si potrebbero più facilmente annidare rischi per una tranquilla convivenza. Prima di tutto negli edifici abbandonati, dove trovano rifugio persone sbandate che non ricorrono alle strutture d’accoglienza perché hanno qualche cosa da nascondere. A Rovereto sono rimasti l’ex Merloni e l’ex Microleghe, per le quali ci sono progetti di riutilizzo (anche in tempi relativamente brevi) ma che per il momento sono senza presidio e fa discutere anche l’ex Gil, in pieno centro. Anche in questo caso sarà necessario trovare al più presto un utilizzo consono che trasformi quell’edificio e quell’area in una risorsa preziosa per la città e non un problema.
L’altro punto sensibile per la città è la stazione dei treni, porta d’accesso privilegiata alla città e anche per questo potenziale fonte di preoccupazione per l’arrivo di soggetti non del tutto graditi. Anche su questo aspetto la presenza delle forze dell’ordine ha dato la sensazione, o forse la certezza, che il presidio di controllo non manca. L’operazione di ieri prosegue nell’impegno della Questura di essere presente sul territorio con i propri uomini e i propri mezzi, con tutti i mezzi. Particolare simpatia, ma anche un effetto positivo sulla percezione di sicurezza, aveva fatto in estate la presenza degli agenti a cavallo.