Politica
domenica 19 Novembre, 2023
di Tommaso Di Giannantonio
Il «trucchetto patetico» sull’assessorato di Zanotelli, lo «spezzatino» delle deleghe «senza senso», l’Autonomia svilita dalle «tensioni romane». Le opposizioni non risparmiano nulla al centrodestra, a come ha gestito, e sta gestendo, la partita della giunta.
La crisi
Le minoranze fanno notare come non siano trascorse neanche due ore dall’annuncio dei nuovi assessori per la prima crisi di governo. «È evidente che tra Lega e FdI c’era un patto, siglato a Roma, ed è altrettanto evidente che Fugatti ha deciso di non rispettare quel patto — scrive in una nota il gruppo consiliare del Partito democratico — Il risultato è, nei fatti, l’avvio di una legislatura con una giunta di minoranza». Lucia Coppola (Alleanza Verdi e Sinistra) parla di «giunta fantasma». Paola Demagri (Casa Autonomia.eu) parla di possibile «bluff»: «Fugatti ha consegnato il compito in brutta copia e pieno di scarabocchi. Di fare, disfare e reimpastare avrà tutto il tempo che Salvini e Meloni vorranno concedergli per decidere le nostre sorti». Francesco Valduga (Campobase) sottolinea come «le tensioni siano frutto di equilibri tutti romani. Alla faccia dell’Autonomia».
Le dimissioni di Zanotelli
Nel mirino è finita anche l’operazione «Zanotelli»: l’assessora leghista si dimetterà da consigliera e poi sarà nominata come assessora esterna per fare posto alle altre forze politiche. «Altro che manuale Cencelli, qui non solo si distribuiscono poltrone ma se ne creano pure di nuove con trucchetti a dir poco patetici — afferma il Pd — Il legislatore ha previsto la possibilità di integrare la giunta con competenze tecniche non reperibili tra gli eletti, Fugatti invece usa questa previsione con una scelta che trasuda arroganza, spregiudicatezza, uso padronale delle istituzioni, per portare in giunta un leghista in più e per sfamare le bramosie di potere dei suoi alleati. Il tutto mancando di rispetto agli elettori». Francesco Valduga, leader di Campobase, parla di «raggiro delle norme». «È una delle tante prese in giro a cui ci ha abituati Fugatti, ma purtroppo c’è una legge, fatta dal centrosinistra, che permette di fare queste cose», sottolinea il consigliere di Onda, Filippo Degasperi.
La ripartizione delle deleghe
«A chiudere il cerchio — conclude il Pd — come se non bastasse, c’è anche la distribuzione delle competenze, uno spezzatino senza senso fatto per scontentare tutti e non accontentare nessuno, che non può che lasciarci ancora più basiti ma soprattutto preoccupati». Si fanno alcuni esempi: «L’urbanistica con lo sport, la sanità con la cooperazione, l’energia senza l’idroelettrico». «La ripartizione degli assessorati non fa intravedere un progetto unitario», dice Valduga.
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