La storia
domenica 19 Novembre, 2023
di Johnny Gretter
Da pochi anni, nel mondo del fitness italiano ha iniziato a diffondersi una nuova disciplina. Se fino a qualche tempo fa i frequentatori delle palestre si dedicavano soprattutto al sollevamento pesi, oggi alcuni di loro scelgono un allenamento alternativo, dove il peso da alzare non è più quello dei bilancieri o dei manubri, ma quello del proprio corpo. Questa disciplina si chiama calisthenics, una ginnastica a corpo libero che utilizza supporti come sbarre, parallele o anelli per migliorare il proprio equilibrio, la forza e la flessibilità. Per alcuni, il calisthenics è anche uno sport agonistico: è il caso di Silvano Fontanari, classe 1998 di Fierozzo, in Val dei Mòcheni, giovane atleta che ha all’attivo, tra le altre cose, una pagina Instagram da 13mila follower, una vittoria a livello regionale e alcuni allenamenti col campione Jury Chechi.
Silvano, può spiegarci brevemente in cosa consiste il calisthenics?
«È una disciplina sportiva che deriva dalla ginnastica artistica: la differenza è che è un po’ meno lineare e leggermente più sporca a livello di esecuzione. Molti esercizi ti richiedono di rimanere in tensione e tenere delle linee: è il caso di un esercizio come la “planche”, che richiede di afferrare due parallele, tenere le braccia tese e il corpo è parallelo al terreno. Altri invece sono basati sulla spinta, come il “front lever”, dove bisogna mantenere il corpo parallelo a terra, afferrando la sbarra con entrambe le braccia. Il mio punto forte è il freestyle, una tecnica in cui si usa la propria forza per fare dei “trick” alla sbarra, come rotazioni, sollevamenti e salti all’indietro».
Come mai ha deciso di dedicarsi a questa disciplina? Cosa la affascinava?
«Ho sempre avuto la passione per la sbarra: quando ero più piccolo mi piaceva appendermi e fare esercizi come le trazioni. Così, diversi anni fa, ho deciso di costruirmi una sbarra di legno da usare in casa. Purtroppo, si è rotta molto presto, e ne ho dovuta costruire una più resistente. Appena ho preso la patente, ho iniziato ad andare in auto a Caldonazzo, dove c’è un parco con l’attrezzatura necessaria per il calisthenics. Tuttavia, non mi sarei mai aspettato di arrivare dove sono oggi e riuscire a competere anche a livello agonistico».
Quindi il calisthenics può essere anche uno sport agonistico?
«Sì, certo: in provincia le gare sono organizzate soprattutto dall’associazione Calisthenics Trento, gestita da Alessandro Zanoni, un giovane di Caldonazzo. Sono competizioni dove è necessario fare moltissime serie di esercizi per arrivare in finale; intanto, i giudici valutano la pulizia dei movimenti e la forza dell’atleta. Ogni anno, ad agosto, Calisthenics Trento organizza una gara di questo tipo a Cadonazzo e quest’anno mi sono classificato primo tra gli intermedi. Negli ultimi due anni, in Trentino è nata una grossa comunità dedicata a questo sport e a queste gare hanno iniziato a partecipare anche persone provenienti da Milano, Brescia e Treviso. Tra di noi c’è un po’ di competizione, ma siamo tutti amici e ci motiviamo a vicenda».
Cosa può dirci invece degli allenamenti con Jury Chechi? Allenarsi con uno dei campioni del corpo libero deve essere stata una bella esperienza.
«Ho conosciuto Jury Chechi il 13 settembre 2020, durante un workshop di calisthenics che aveva organizzato al palaghiaccio di Pergine, quattro giorni di allenamenti in cui io e gli altri partecipanti abbiamo avuto la possibilità di allenarci direttamente con lui. Il workshop si è concluso con una gara in cui mi sono qualificato terzo. È stata un’esperienza unica e sono rimasto colpito dalla grande umiltà di Chechi. Imparare così tante nuove tecniche in così poco tempo è stato difficile, ma sono riuscito a metterle in pratica imitando quello che faceva lui».
Oltre alle gare abbiamo visto che si dedica anche all’attività social e al braccio di ferro. Può dirci di più?
«Quanto ai social, sulla mia pagina Instagram condivido video motivazionali, per spingere le persone a dare il massimo negli allenamenti. Tramite la pagina vengo contattato da molte palestre per organizzare allenamenti di calisthenics in compagnia, anche fuori regione. Riguardo al braccio di ferro, tecnicamente chiamato “arm wrestling”, io e un mio amico organizziamo degli incontri al bar Milordo di Fierozzo, a cui partecipano altre persone della zona. È più che altro un’attività fisica secondaria che mi serve per rafforzare il polso e l’avambraccio, ma c’è chi lo pratica a livello agonistico».