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giovedì 23 Novembre, 2023

Raggiunto l’accordo tra Israele e Hamas: tregua di 4 giorni per liberare 50 ostaggi in cambio di 150 prigionieri palestinesi

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Il cessate il fuoco per una pausa umanitaria dovrebbe cominciare alle 10 (le 9 in Italia). Nuovi aiuti per i civili entreranno dal valico di Rafah

Oggi alle 10 (le 9 in Italia) scatterà nella Striscia di Gaza la tregua di 4 giorni concordata tra Israele e Hamas. Uno stop ai combattimenti che permetterà il rilascio di 50 ostaggi, ovvero 30 bambini e 20 donne, in cambio di 150 prigionieri palestinesi, anch’essi in gran parte donne e bambini. L’orario, fornito ufficialmente solo da Hamas, è stato confermato dal Qatar, principale negoziatore del patto insieme agli Stati Uniti, e da funzionari israeliani. Si prevede che i primi ostaggi potranno essere liberati intorno a mezzogiorno, le 11 italiane. Tel Aviv ha nel frattempo pubblicato una lista di 300 prigionieri palestinesi candidati a essere scarcerati. Come parte dell’accordo, nuovi aiuti per i civili entreranno dal valico di Rafah e Israele e Stati Uniti sospenderanno i voli dei propri droni sulla Striscia per 6 ore al giorno. Anche il gruppo libanese Hezbollah, nonostante non sia stato incluso nei negoziati, ha fatto sapere che rispetterà il cessate il fuoco.

Nell’attesa dell’entrata in vigore della tregua, l’esercito israeliano ha continuato le proprie operazioni nel nord di Gaza, dove ha fatto sapere di aver fatto irruzione nel quartier generale di Hamas nella zona di Sheikh Zayed, insieme di abitazioni di lusso in cui vivono, secondo i militari dello Stato ebraico, i membri anziani del gruppo palestinese e in cui si troverebbero pozzi strategici per il trasporto di armi e per l’organizzazione di attentati terroristici. I militari israeliani hanno annunciato anche di essere entrati nell’ufficio dell’intelligence militare di Hamas e nell’avamposto della Brigata di Gaza City. Non si fermano i raid poi in Cisgiordania: 6 palestinesi sono morti a Tulkarem, mentre un 16enne è stato ucciso dai colpi di arma da fuoco dei soldati israeliani nel villaggio di Burin, a sud di Nablus.

I leader mondiali hanno lodato all’unisono l’accordo tra Israele e Hamas. “È un passo importante nella giusta direzione, ma occorre fare molto di più”, ha precisato il segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Non si fermano invece le critiche a Israele dai leader riuniti online per il vertice del G20 presieduto dall’India, come quelle lanciate dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan: “La tragedia che si sta consumando nelle terre palestinesi occupate, in particolare a Gaza, ha superato i limiti di tolleranza dell’umanità”, ha detto, aggiungendo, “niente di ciò che sta accadendo a Gaza può essere spiegato con il diritto all’autodifesa. Sono stati chiaramente commessi crimini di guerra e crimini contro l’umanità”. Duro anche il presidente russo Vladimir Putin che ha definito “scioccante” la perdita di vite umane nella Striscia, uno “sterminio della popolazione civile in Palestina”. Il capo dei soccorsi delle Nazioni Unite Martin Griffiths ha dichiarato di non aver mai visto niente di simile: “È una vera e propria carneficina, la peggiore di sempre. Non ho mai visto nulla di simile prima d’ora”, ha detto mentre il bilancio dei morti palestinesi ha superato quota 14.500 e circa 7.000 risultano al momento dispersi.

Israele ha ricevuto l’elenco dei nomi degli ostaggi che dovrebbero essere rilasciati questa mattina, durante il primo giorno della tregua raggiunta con Hamas ma non comunicherà i loro nomi prima del rilascio per evitare ogni falsa speranza tra le famiglie se l’accordo dovesse saltare. L’elenco è stato consegnato al capo del Mossad David Barnea e al generale dell’esercito israeliano Nitzan Alon, che si trovano attualmente in Qatar per definire gli ultimi dettagli dell’accordo. Il gruppo dei rilasciati verrà consegnato alla Croce Rossa a un valico di frontiera di Gaza non ancora reso noto, dove li attenderà un ufficiale dell’esercito israeliano per confermare l’identità di ogni ostaggio liberato. Solo a quel punto verranno liberati i palestinesi incarcerati nel numero che prevede l’accordo, ovvero 3 detenuti per ogni ostaggio. Gli israeliani liberati verranno sottoposti a un primo controllo medico alla frontiera, per poi essere trasferiti negli ospedali, dove potranno ricongiungersi con le loro famiglie.

Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majid bin Mohammed Al Ansari, ha dichiarato che l’annuncio dell’inizio del cessate il fuoco tra Israele e Hamas potrebbe arrivare nelle prossime ore.