La storia

giovedì 23 Novembre, 2023

Chi è il «Ragno» che conquistò il Cerro Torre e scalò con Messner: Mario Conti è disperso sui monti di Sondrio

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Da giorni del mito dell'alpinismo, che ha conquistato vette dall'altra parte del mondo e ha fatto perdere le sue tracce a pochi passi da casa, non si hanno notizie

Continuano incessantemente le ricerche di Mario Conti, 79 anni, il Ragno di Lecco disperso dopo essere uscito dalla sua casa di Mossini a Sondrio nel pomeriggio dello scorso 14 novembre.

Da giorni del mito dell’alpinismo, che ha conquistato vette dall’altra parte del mondo e ha fatto perdere le sue tracce a pochi passi da casa, non si hanno notizie.

Nel 1969 è entrato nei Ragni di Lecco, forse il gruppo italiano più prestigioso di scalatori, con i quali nel 1974 ha raggiunto per la prima volta la vetta del Cerro Torre. Non una grande quota, 3128 metri, nulla rispetto agli 8848 dell’Everest, ma il Cerro è sempre stato una montagna particolare, per il maltempo che sovente imperversa, per la forma quasi a missile conclusa da una parete di 900 metri in granito, a lungo sormontata da un fungo di ghiaccio (che periodicamente crolla e si riforma a seconda delle condizioni meteo). Le spedizioni per conquistarlo erano state parecchie, a cominciare dalle due che partirono in contemporanea, ma concorrenti, nel 1958.

In una c’era Walter Bonatti, nell’altra Cesare Maestri, leggende dell’alpinismo, entrambe dovettero rinunciare. Ma Maestri riprovò subito assieme all’italo-tedesco Toni Egger, salvo venire bloccati da una tempesta che gli permise di percorrere solo 300 metri in 10 giorni. Tuttavia il 31 gennaio 1959 la spedizione toccò la vetta del Cerro Torre, ma durante la discesa una valanga travolse e uccise Egger. Con lui andò persa anche la macchina fotografica che documentava l’arrivo in cima al monte, e alla fine l’impresa venne considerata come non compiuta. Punto sul vivo, nel 1970 Maestri tornò sulle pendici del Cerro Torre con un compressore spara-chiodi per segnare la via. Ma non andò sul fungo di ghiaccio, e anche qui scoppiarono le polemiche.

Riuscire a toccare quella vetta diventò non solo un obiettivo di tutti gli scalatori, ma quasi un simbolo della possibilità dell’uomo di andare ovunque sulla Terra. E il primo a riuscirci in modo certificato e ufficiale fu proprio, il 13 gennaio 1974 alle 17,45, Mariolino Conti in cordata con Casimiro Ferrari.