il femminicidio

mercoledì 29 Novembre, 2023

Filippo Turetta sorvegliato a vista per evitare gesti autolesionistici. La sua Fiat Punto sarà in Italia sabato

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Venerdì è prevista l'autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin: la Procura potrebbe aggiungere l'aggravante della crudeltà

La Fiat Grande Punto, con cui Filippo Turetta ha trasportato Giulia Cecchettin fino al lago di Bracis dove è stata ritrovata cadavere e che poi ha utilizzato per la fuga in Germania, passando per l’Austria, dovrebbe arrivare in Italia già da sabato. I rilievi di polizia scientifica, che verranno effettuati dai Ris dei carabinieri, dovranno stabilire, in base alle tracce che verranno repertate all’interno anche il modus operandi con cui il presunto killer ha assassinato la ex fidanzata.

Secondo quanto è trapelato dalle autorità tedesche, all’interno dell’utilitaria nera sarebbero state trovate diverse tracce di sangue, riconducibili al delitto e anche altro materiale definito interessante dal punto di vista investigativo. In base alla relazione degli specialisti del Ris, la procura potrà eventualmente inserire nell’accusa di omicidio volontario e sequestro di persona, di cui Turetta è già accusato, le aggravanti specifiche.

Venerdì alle 9, all’istituto di anatomia patologica di Padova, è invece prevista l’autopsia sul corpo di Giulia a cui parteciperà anche il consulente medico legale Antonello Cirnelli, nominato dai familiari di Cecchettin. In quella sede, si stabilirà l’orario approssimativo della morte, la causa del decesso, se per dissanguamento o asfissia, e il numero delle coltellate che Filippo avrebbe inferto su Giulia. L’esame servirà anche a stabilire se i segni sui polsi di Giulia Cecchettin siano compatibili con il nastro adesivo trovato nella Fiat Grande Punto, con cui il presunto omicida avrebbe trasportato il corpo della giovane, fino al Lago di Barcis. Con l’esame autoptico si stabilirà anche se Filippo ha torturato Giulia prima di ucciderla.

La procura di Venezia solo dopo l’autopsia sul corpo della studentessa potrebbe aggiungere l’aggravante della crudeltà nel capo d’accusa contestato, così come quella della premeditazione. Per Filippo Turetta ad oggi l’accusa contestata è quella di sequestro di persona e omicidio volontario aggravato.

Ieri, intanto, si è tenuto l’interrogatorio di garanzia del 22enne, durato meno di mezz’ora. Il giovane non ha risposto alle domande della gip Benedetta Vitolo, ma ha deciso di rilasciare comunque dichiarazioni spontanee, nelle quali ha ammesso di aver ucciso Giulia e di volersi assumere le proprie responsabilità. L’interrogatorio si è svolto alla presenza del pm Andrea Petroni, titolare del fascicolo, e del suo legale, Giovanni Caruso.

Ieri è stato anche disposto che un agente di polizia penitenziaria sorvegli la notte a vista Filippo Turetta, per evitare gesti autolesionistici.