Politica

mercoledì 6 Dicembre, 2023

Giunta, la Lega gela FdI: «Gerosa vice? Dovete convincere Cia a lasciare»

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Nuovo braccio di ferro. Ma se esce l’assessore meloniano entrerebbe Soini
Binelli, Spinelli e Fugatti

L’ultimo messaggio del commissario di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì inizia con queste parole: «Facendo ordine», per poi spiegare passo passo come si sono svolte le trattative con Fugatti fin dal giorno dopo le elezioni. Sembra però sia il disordine a regnare sovrano: tutto è fermo. Claudio Cia, disobbedendo alla linea del partito che voleva gli assessori «congelati», si è insediato. Fugatti aspettava le firme del gruppo della Fiamma sulla proposta Urzì per un solo assessore in giunta con vicepresidenza a Gerosa, ma di firme nemmeno l’ombra. Ieri, in giornata, è arrivata una nota dei consiglieri Christian Girardi e Carlo Daldoss, all’apparenza allineati con Urzì, ma manca la condivisione della loro posizione con l’altro consigliere ex ribelle, Daniele Biada. Su tutto, le parole del commissario leghista Diego Binelli, che ributta la palla nel campo di Fratelli d’Italia: «Noi li rispettiamo i patti, se vogliono un solo assessore con la delega della vicepresidenza bene. Ma ad oggi gli assessori sono ancora due: ne facciano dimettere uno». Lasciando intendere che Fugatti non ha nessuna intenzione di risolvere i problemi interni al partito trentino di Giorgia Meloni.

Urzì irritato: «Fugatti decida»
Il commissario Urzì ha inviato ieri un lungo comunicato. Assicura che al netto di Cia — di cui non chiede più nemmeno le dimissioni, considerandolo quasi un corpo estraneo al partito — il gruppo consiliare è tutto unito. «Abbiamo chiesto dal primo minuto del primo giorno il rispetto degli accordi che prevedevano la vicepresidenza della giunta provinciale e un numero corrispondente di ruoli, lo stesso della Lega per il peso specifico di FdI nella coalizione. Questo non è avvenuto con una serie di allunghi (la nomina non concordata di due assessori, la elezione non concordata del presidente del Consiglio regionale…) tutti senza concordare nulla con FdI. Rispettare i patti — osserva Urzì — avrebbe dato governabilità e stabilità immediata al Trentino. Quella che noi chiediamo». Si chiede quindi cosa aspetti Fugatti a definire la sua giunta come da accordo, svelando un particolare non conosciuto: «Fugatti solo l’altro giorno aveva proposto, dopo una sua visita a Roma poco raccontata, di chiudere come dicevamo la partita: vicepresidente, e tante funzioni quante alla Lega. Non capiamo cosa attenda da settimane il presidente». Dall’entourage di Fugatti fanno sapere che di viaggi a Roma per definire la questione trentina non c’è traccia.

Cia resiste, FdI sotto scacco
Fugatti non decide perché pretende che a decidere sia Urzì. Se Cia rimane in Fratelli d’Italia è il suo partito che deve farlo dimettere, se ci riesce. Se invece verrà espulso potrebbe essere Fuagtti a togliergli le deleghe e il ruolo di assessore. Ma a quel punto il gruppo meloniano sarebbe di quattro componenti, mentre la Lega è a cinque. Le richieste di Fratelli d’Italia dovrebbero quindi essere ridotte, di sicuro il seggio più alto del consiglio regionale non sarà parte dell’accordo.

Il gruppo di FdI è diviso
Urzì insiste e dice che il gruppo è unito, ma non è vero. Cia è pronto a resistere, sfidando il partito fino all’espulsione. E gli altri? Francesca Gerosa è con Urzì, che per la sua vicepresidenza sembra disposto a fare l’impossibile, poi ci sono Carlo Daldoss, Christian Girardi e Daniele Biada. I primi due hanno mandato ieri un comunicato in cui sembrano allinearsi alla linea, ma su quel comunicato — stranamente — non c’è la firma di Daniele Biada. E in ogni caso, le firme che chiedeva Fugatti in calce alla proposta di Urzì non sono mai arrivate.

Giunta provinciale: «Oggi si chiude»
I più informati dicono che nella giornata di oggi la partita della giunta — assieme a quella della presidenza del Consiglio provinciale — si dovrebbe chiudere. Anche se nessuno sa come si chiuderà. In molti sono convinti che alla fine Cia dovrà abbandonare l’esecutivo, ma su richiesta di Fugatti. Gerosa sarà vice e il tecnico potrebbe essere Claudio Soini, una «compensazione» per la lista Fugatti visto che a Spinelli sarà tolta la vicepresidenza. Ma c’è anche chi immagina evoluzioni più ardite della partita tra Lega e Fratelli d’Italia. Cia potrebbe — se espulso dal partito — entrare come indipendente nel gruppo consiliare del Carroccio. A quel punto i leghisti sarebbero sei, i meloniani quattro. E gli equilibri cambierebbero, in peggio per Urzì. Un modo, per Cia, di servire la sua vendetta.