Cronaca

domenica 10 Dicembre, 2023

Il Trentino piange Franco Giacomoni

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Era stato presidente della Sat. Ferrandi: «Credeva a democrazia, lavoro e diritti»

«Era un brav’uomo, una persona eccezionale e ci mancherà tanto». Con la voce commossa, Carlo Nichelatti, il presidente di «Tuttapovo», il club interassociativo che riunisce il mondo dell’associazionismo poero, ricorda Franco Giacomoni, scomparso ieri, 9 dicembre, all’età di 75 anni. Lascia la moglie Daniela e due figli.

Sulla collina di Povo, dove era nato il 13 ottobre 1948, come su tutto il territorio trentino, Giacomoni è stato una figura chiave, un protagonista della vita culturale e civile, sempre tenendo nel cuore le persone, l’ambiente e la montagna. Amava lo sci di fondo ed è stato tra i partecipanti della prima Marcialonga, nonché co-fondatore dello Sci Club Marzola e poi consigliere d’amministrazione dell’Azienda forestale Trento-Sopramonte.

Era sempre pronto ad imbarcarsi in viaggi esplorativi in tutto il mondo: dal sud America alle cime nepalesi, dai ghiacciai delle Alpi al Tibet. Iscritto alla Sat dal 1965 è stato presidente della Sezione di Povo da 1990 al 1998, poi presidente del Convegno Cai Trentino Alto Adige dal 1998 al 2003 e quindi presidente della Sat dal 2004 al 2008.

Nel messaggio di cordoglio, la direzione e la presidenza dell’Associazione alpinisti tridentini esprime parole di sentito ringraziamento «per la sensibilità, la passione e l’impegno», che sceglie di riassumere attraverso le parole dello stesso Giacomoni: «Essere satino per un trentino significa essere dentro la società civile. Il mio impegno e le mie soddisfazioni più grandi sono state quella di avere contribuito a costruire un grande rapporto con le sezioni anche fuori il dato istituzionale, e l’aver rilanciato una Sat attenta alla solidarietà e all’inclusività».

Giacomoni è stato attivo nei sindacati, nell’Agenzia del lavoro e in svariate associazioni di volontariato, cooperative ed enti. «È stato protagonista di tante lotte del movimento dei lavoratori fin dagli anni ‘60 — lo ricordano i segretari generali di Cgil e Uil Andrea Grosselli e Walter Alotti — Anche smessi i panni di sindacalista, non è mai venuto meno in lui l’impegno sociale, civile ed ambientale a favore della propria terra».
Come per le esplorazioni, anche nell’aiutare gli altri non si poneva confini. «Era una persona di una grandissima umanità, che si è sempre adoperata ad aiutare le persone di tutto il mondo — racconta Giancarlo Ianes, dell’Avis di Povo — Allo stesso tempo era anche un grande appassionato di storia locale e con lui verrà a mancare un riferimento importante».

Sui canali social esprime il proprio cordogli anche Giuseppe Ferrandi, direttore generale presso la Fondazione Museo storico del Trentino: «Ci ha lasciato l’amico Franco Giacomoni. Una grave perdita per il Trentino (e non solo) che crede in una società e in una comunità fondata sul lavoro, la democrazia, i diritti, la solidarietà e il rispetto dell’ambiente».

Il presidente della Sosat Luciano Ferrari esprime il cordoglio della sezione operaia per la morte: «Franco era un uomo di montagna con una personalità forte e con grandi passioni. Per molti anni ha combattuto con grande forza di volontà contro la malattia, guardando sempre avanti e credendo nel futuro. Ci univa la condivisione dell’amore per la montagna, del suo rispetto e salvaguardia, oltre che dell’alpinismo sociale».

La cerimonia funebre si terrà lunedì 11 dicembre alle ore 14.30, nella chiesa parrocchiale di Povo.