Lavoro
giovedì 14 Dicembre, 2023
Cresce l’occupazione, +14.000 nuovi addetti da inizio anno
di Margherita Montanari
Nei primi 9 mesi del 2023 raggiunti 252 mila occupati

Da inizio anno i nuovi posti di lavoro registrati in trentino sono stati circa 14 mila. Un dato che in parte recupera le posizioni perse nell’ultimo trimestre del 2022, che aveva visto meno assunzioni in alcuni settori trainanti dell’economia, come il manifatturiero. Ma qualcosa si è guadagnato anche rispetto a settembre 2022, in cui si era raggiunta una soglia già alta di occupati (250 mila). A settembre 2023 risultano occupate 252 mila persone in Trentino, quindi 2.000 in più rispetto a un anno esatto prima. Dentro il ritorno a tassi altissimi di partecipazione, è ben visibile la progressione dell’occupazione femminile. Da 109 mila lavoratrici registrate nel primo trimestre 2023 si è passati a 113 mila a settembre. Un aumento di quattromila unità. Ancora più grande, però, è stato l’incremento degli uomini nel mercato del lavoro, passati da 129 mila a 138 mila unità (+9 mila).
I dati emergono dalla rilevazione sulle forze di lavoro di Istat al terzo trimestre 2023 che considera la popolazione attiva nella fascia tra i 15 e gli 89 anni. È chiaro che la fetta più importante di occupati rientra nei ranghi della professione dipendente. In tutto 200 mila persone rispondono a un datore di lavoro, circa 1.000 in più rispetto a settembre 2022. In controtendenza rispetto al Nord Est, aumenta invece il numero di lavoratori che scelgono di mettersi in proprio o che non hanno contratti da dipendenti. Nel primo trimestre erano 44 mila, a fine settembre risultano essere addirittura 52 mila. Il lavoro indipendente presenta profili professionali e livelli di autonomia molto differenti. Si possono distinguere i datori di lavoro (che corrispondono principalmente a imprenditori di Pmi), i lavoratori in proprio (artigiani, piccoli agricoltori), i liberi professionisti (avvocati, architetti, commercialisti e così via). Ma rientrano in questa dicitura anche i lavoratori parzialmente autonomi: lavoratori che presentano alcuni vincoli di subordinazione stabiliti dal cliente o committente (ad esempio un vincolo orario). L’aumento di questa quota di lavoratori va avanti già da un anno. A marzo 2023, infatti, risultavano 40 mila gli addetti «indipendenti», arrivati a settembre 2022 a 51 mila.
Guardando invece alle differenze di genere, resta un divario di circa 25 mila unità occupate tra la popolazione di sesso maschile (con 138 mila persone circa nel mondo del lavoro) e quella di sesso femminile (che conta 113 mila occupate).