IL FATTO

martedì 19 Dicembre, 2023

Minore stuprata, radiato l’allenatore di pallavolo. E l’inchiesta della Procura vaglia altre segnalazioni

di

L’uomo, un quarantenne, è accusato di molestie ripetute, culminate con un rapporto non consenziente di ritorno da una partita

Radiato dalla Federazione nazionale della pallavolo per «aver compiuto, in più occasioni atti violenti di natura sessuale nei confronti di un’atleta minorenne, non consenziente, culminati con lo stupro della minore». Questa la decisione del tribunale federale nei confronti dell’allenatore di una squadra di pallavolo trentina accusato da un’atleta adolescente di violenza sessuale. Il procedimento del giudice sportivo è iniziato in seguito alla segnalazione dei genitori della ragazza al Comitato regionale Fipav dell’avvio di un’indagine giudiziaria a carico dell’allenatore quarantenne per «comportamenti impropri a sfondo sessuale perpetrati ai danni dell’atleta». La procura federale, in seguito alla segnalazione, ha acquisito sia la denuncia presentata dai genitori della giovane ai carabinieri, sia copia dell’incidente probatorio effettuato davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Rovereto nel corso del procedimento penale aperto dalla magistratura. Il comunicato del tribunale federale Fipav che stabilisce la radiazione dell’uomo, disegna, pur nella garanzia dell’anonimato alla giovane e all’allenatore, un quadro agghiacciante della vicenda. Le accuse riportate dalla sentenza del tribunale sportivo parlano di stupro della giovane come atto finale di altri atti violenti, reiterati e di natura sessuale, nei suoi confronti: dall’ammiccamento alle battute, alle molestie fino allo stupro è stato un crescendo di violenza quello descritto dalla ragazza. «Nel merito – si legge nella sentenza – i fatti contestati dall’ufficio della procura federale hanno trovato ampia conferma nell’intero compendio probatorio». E ancora: «Gli addebiti sono puntualmente esposti dalla minore, per mezzo dei genitori, nella querela presentata dai carabinieri di Rovereto con l’indicazione di precise circostanze di tempo e di luogo che non rendono dubitabile quanto riferito. Gli stessi fatti sono stati poi confermati direttamente dalla minore nell’interrogatorio reso al Gip del tribunale di Rovereto in sede di incidente probatorio».
Il giudice sportivo sottolinea che il legale della difesa non ha portato, nel contesto del processo sportivo, prove a discolpa rispetto ai fatti contestati: la difesa ha presentato una memoria nella quale sostanzialmente negava l’accaduto contestando l’accusa in quanto fondata solo sulle dichiarazioni della minorenne. Inoltre, si contestava la competenza effettiva del tribunale sportivo ad occuparsi del caso perché nel frattempo l’accusato non era più tesserato alla federazione e, infine, la difesa ha chiesto la sospensione del giudizio del tribunale sportivo in attesa della definizione del procedimento penale in corso a Rovereto. Nessuna di queste contestazioni è stata accolta dal giudice sportivo, che anzi ha negato ogni circostanza attenuante. L’uomo è stato quindi radiato dalla Federazione italiana pallavolo perché «a prescindere da quale sarà l’esito degli accertamenti della magistratura ordinaria, il contegno dell’incolpato e i gravi atti che la tesserata minorenne a lui affidata afferma essere stati compiuti, hanno cagionato grave disdoro alla Federazione italiana Pallavolo e al movimento pallavolistico tutto». Sul fronte del procedimento penale, la magistratura di Rovereto sta svolgendo le indagini preliminari: fra gli accertamenti in corso da parte della pm Viviana Del Tedesco anche la possibilità che ci siano altre vittime, fra le atlete a lui affidate, delle attenzioni morbose e violente di cui è accusato l’uomo.