la storia
venerdì 22 Dicembre, 2023
di Adele Oriana Orlando
Dopo vent’anni al servizio della cooperativa Proges Trento e molti altri prestati per altre cause, sempre alle prese con i fornelli, il cuoco Giorgio Bertotti venerdì 22 dicembre preparerà gli ultimi pasti per i bambini dell’asilo nido d’Infanzia Magico Castello. Dopo anni di dedizione e professionalità, Giorgio ha raggiunto la pensione e anche se mancherà molto a tutte le persone che in questi anni hanno lavorato al suo fianco, è arrivato il momento di mettere la parola fine a questo importante capitolo della sua vita e di aprire le braccia verso tutto il resto della sua vita: la famiglia e il volontariato. A raccontare di quest’uomo dedito e attento, sono proprio i colleghi che nel suo ultimo giorno di servizio hanno un solo obiettivo: fargli passare una giornata indimenticabile, circondandolo di tutto l’affetto che sentono nei suoi confronti e trasmettendo tutta la loro gratitudine. «Giorgio lavora con noi da vent’anni circa, sono stata io ad assumerlo – racconta la presidente della cooperativa Proges, Mariangela Minati – Ha iniziato prima in un’altra struttura e poi, dal 2010, è arrivato qui». Cuoco da sempre, quando ha incrociato la strada della cooperativa Giorgio sapeva che il suo era un compito davvero importante e delicato, che ha svolto in maniera esemplare: assecondando le necessità di tutti i bambini che sono passati da lì, gusti e intolleranze, preferenze e necessità. Il suo è sicuramente uno di quei lavori che richiede pazienza e ascolto, due qualità che lo hanno sempre contraddistinto. «Giorgio è una persona che ha sempre mostrato grande entusiasmo per quello che fa, è sempre stato propositivo nella nostra cooperativa nel nostro lavoro – racconta ancora la presidente Minati – Se c’era qualcosa che non andava, lui lo segnalava in modo preciso e dava anche la soluzione. Un uomo disponibile anche con le altre colleghe cuoche impiegate negli altri servizi. La sua esperienza ha aiutato molto anche quelle persone che dovevano inserirsi nel mondo del lavoro». Una delle componenti vincenti, in questi anni, è stato proprio lo staff di Giorgio, raccontato come molto affiatato. E poi l’attenzione per tutto, anche per la cooperativa stessa, della quale Giorgio è socio, ha fatto la differenza. «Ogni volta che c’era l’assemblea dei soci, lui era sempre molto attento alla presentazione dei bilanci, questa è una caratteristica che io apprezzo molto, perché alle volte le persone sorvolano gli aspetti legati ai conteggi, ma lui ha mostrato attenzione e interesse – continua Minati – È un uomo preciso e quando non comprendeva qualcosa, chiedeva spiegazioni a beneficio anche degli altri. E questo suo atteggiamento si manifestata anche durante le formazioni, dove non si faceva sfuggire alcun dettaglio». La chiarezza, la necessità di saper fare e saper spiegare sono quelle caratteristiche che hanno permesso a Giorgio di migliorarsi ogni giorno di più sul lavoro e di trasmettere quella passione anche ad altri, anche agli stagisti che sono passati da quella cucina e che sono finiti solo alla sua ala protettiva, come un buon padre di famiglia. «Guarda che devi impegnarti, resta serio, rispetta il lavoro» era il messaggio che ha dato ai ragazzi che sono passati davanti agli stessi fornelli che lui per vent’anni ha acceso con passione. Quest’ultima lo ha portato anche a preparare delle attività con i genitori dei tanti bambini per i quali preparava i pasti. «Ha anche tenuto il laboratorio di cucina con le famiglie, dove è stato molto applaudito – confida Minati – Creava proprio un bel clima di accoglienza e le famiglie lo hanno visto anche come una guida sull’alimentazione, si sono rivolte a lui anche per tanti dubbi o informazioni delle quali avevano bisogno. Negli incontri che facciamo con i genitori, il cuoco è sempre una figura molto importante, perché le famiglie hanno bisogno quando vengono al nido di sapere cosa e quanto mangiano i figli e lui si è sempre prestato in questo, nell’esserci per aiutarli anche in questo».
Non solo, una delle caratteristiche di Giorgio, una di quelle che la presidente ha voluto raccontare per ultima, come «gran finale» di un ringraziamento, è quella della sua immensa umanità. «Giorgio è anche impegnato nel volontariato, è entrato nella Croce Rossa, ha fatto il corso e tiene molto anche questo aspetto – racconta Minati – È una persona che rispetta i bisogni degli altri. Porto nel cuore il ricordo di un bel discorso che ha fatto durante un incontro dove ha confidato di non sapere dell’esistenza di tante situazioni difficili nel mondo. Esperienze di vita che ha conosciuto e ha ammesso che lo hanno cambiato, lo hanno reso migliore, più attento ai bisogni degli altri».