la storia
giovedì 28 Dicembre, 2023
di Benedetta Centin
Tre sorelle trentine, altrettanti testamenti «fotocopia», e un’eredità milionaria costituita da immobili, averi di interesse storico e disponibilità finanziarie, lasciati a tre fondazioni, a parrocchie, vigili del fuoco, un centro studi e una casa di riposo, tutti tra Trento e Malè. Ma anche un lascito, sotto forma di borse di studio, destinato a due scuole primarie della provincia di Lecco in cui due delle anziane avevano insegnato per anni e lasciato un bel ricordo, tanto che le loro ex alunne avevano continuato a rimanere in contatto con loro. Una storia vera, reale, questa, che profuma di Natale. Perché i doni, del tutto inaspettati, sono arrivati e disposti proprio a ridosso della festività tanto attesa da grandi e piccini. I sindaci dei due Comuni lombardi sono stati appunto contattati e informati delle disposizioni testamentarie delle docenti proprio la vigilia di Natale dalla Fondazione Crosina Sartori Cloch di Trento (destinataria di una parte consistente di beni). E l’atto di suddivisione degli immobili che si trovano a Trento e a Malè è stato firmato solo pochi giorni fa davanti al notaio, e ora dovrà essere ratificato. Impossibile, insomma, non trasformare questa vicenda che rischiava di finire sotto silenzio, in una sorta di favola moderna.
Insegnanti e centenarie
Le benefattrici sono le sorelle Jolanda, Ada e Lidia Vecchietti, trentine doc, con genitori originari della Val di Sole. Lidia, insegnante elementare, insignita della medaglia d’oro dal Comune di Malgrate dove aveva insegnato, è morta diversi anni fa. Nel settembre 2020 è stata la volta di Jolanda, classe 1919, anche lei maestra, molto più di un lavoro, un’autentica vocazione la sua, tanto da conservare in grandi album le foto di tutte le sue classi. Aveva 101 anni quando si è spenta in una casa di riposo di Trento, dove in occasione del traguardo del secolo di vita aveva ricevuto la visita di alcune ex alunne della scuola di Valmadrera, e tra queste c’era anche l’assessora ai Servizi sociali Rita Bosisio e l’ex dirigente scolastica Maria Assunta Dolzini. Descritta come «una maestra moderna per i tempi di allora», aveva prestato servizio in provincia di Lecco dal 1950, prima come segretaria, poi, tra il 1958 e il 1974, come insegnante, costretta a tornare a Trento per dedicarsi all’anziana madre malata. Infine Ada, classe 1923, nata a Cles, con l’usufrutto vitalizio dei beni. È deceduta a febbraio 2022, poco prima di raggiungere a sua volta il secolo di vita.
Le disposizioni testamentarie
Alla pubblicazione dei testamenti, redatti dalle tre sorelle nello stesso periodo, con disposizioni molto simili, la reazione dei destinatari è stata la stessa: «Una bella sorpresa, inattesa». L’eredità, a quanto trapela, è consistente: ammonta a un milione di euro circa, se non oltre. Si tratta di una palazzina di quattro piani in via Zara a Trento, nel quartiere Bolghera, dove abitavano le sorelle, della loro casa di villeggiatura di Malè, oltre a disponibilità finanziarie, parte delle quali da destinare a borse di studio, anche per studenti trentini, e oggetti di valore. Ed ecco i destinatari: la Fondazione Crosina Sartori Cloch a cui Jolanda e Ada Vecchietti hanno lasciato la loro parte di patrimonio immobiliare, la Fondazione Ugo Silvestri di Malè a cui invece Lidia ha destinato la sua; liquidità devolute a due parrocchie, una delle quali di Malè, ai vigili del fuoco e alla casa di riposo di Malè, all’associazione Alpini (Ana), oltre a materiale di interesse storico lasciato nelle abitazioni, compresi testi e documenti, da assegnare al centro studi Val di Sole e al Museo storico di Trento. E poi due borse di studio, da 1500 euro ciascuna, che dovranno essere assegnate ogni anno, per i prossimi 10, tramite i rispettivi sindaci, a studenti meritevoli di Malgrate e Valmadrera, dove Lidia e Jolanda avevano insegnato. «Bello che si siano ricordate di noi, siamo contenti del dono: hanno dimostrato grande generosità, un regalo di Natale inaspettato» fa sapere al telefono il sindaco di Valmadrera, Antonio Rusconi. «Anche noi della Fondazione Crosina Sartori Cloch dovremo bandire due borse di studio di 1500 euro ciascuna e per un periodo non definito, a favore di studenti trentini meritevoli — fa sapere la neo presidente Antonella Chiusole — nostro compito sarà esprimere al meglio la volontà delle sorelle Vecchietti». La palazzina di Trento, secondo quanto stabilito, andrà a questa Fondazione nata per aiutare gli orfani, oggi ente di sostegno abitativo. «I proventi di un’eventuale asta o di canoni di affitto verranno utilizzati per le attività istituzionali, in particolare per le esigenze di famiglie con minori» fa sapere il direttore, Mauro Rampinelli, sorpreso dal lascito delle sorelle, non conosciute dall’ente. L’immobile di Malè invece è stato affidato alla Fondazione Silvestri di Malè che si occupa di assistenza e sostegno alle persone che si trovano in situazione di marginalità sociale. Felicemente stupito dei doni lasciati in eredità anche Marcello Liboni, presidente del centro studi Val di Sole, che aveva pubblicato i due libri di Jolanda Vecchietti. «Due libri magnifici, preziosi — fa sapere il bibliotecario — Ne «L’affresco» descrive la storia della sua famiglia, quella di tante della val di Sole, emigrata negli Usa e rientrata ante prima guerra mondiale, in cui evidenzia lo straordinario ruolo della donna». Il «Diario Dalmata» è invece più autobiografico: Jolanda, a cui mi legava una bella amicizia, racconta la sua prima esperienza da maestra nell’isola di Meleda in Dalmazia, dove lascia il cuore».