sanità

giovedì 28 Dicembre, 2023

Medici «gettonisti», un milione e mezzo per coprire i buchi negli ospedali. Due terzi delle risorse ai pronto soccorso

di

Confermati i pediatri di guardia a Cles e Cavalese che dovranno coprire venti turni mensili da 12 ore: in totale la spesa aggiuntiva è di 117mila euro

Fine anno, tempo di delibere, rinnovi e … spese extra. E una delle cose con cui deve fare i conti la sanità trentina è, ancora una volta, la carenza di medici in organico, in particolare negli ospedali e in particolare nei pronto soccorsi. E così, nel giorno di pochi giorni, sono arrivate quattro delibere firmate dal direttore generale per assicurare la presenza di personale medico nelle strutture, il tutto per un impegno che supera il milione e mezzo: 1.548.000 euro, per la precisione.
Il pronto soccorso
Gran parte delle risorse andranno, ovviamente, per garantire i turnisti dei pronto soccorso. Si tratta della struttura che ha più bisogno di medici extra, sia per il grosso numero di erogazioni sia per l’assenza cronica di nuovi specialisti nell’ambito dell’emergenza urgenza. L’Apss, nelle diverse strutture (Trento, Rovereto e ospedali di valle) ha bisogno di duecento turni mensili da dodici ore ciascuno. Ogni ora viene retribuita 96 euro. Trovarli i medici non è una cosa facile, ma lo scorso 12 dicembre la commissione preposta dall’azienda sanitaria ha esaminato nove candidati. È andata bene, tutti sono stati dichiarati idonei. La spesa per i nuovi contratti annuali è stata ipotizzata essere di un milione e diecimila euro. Restano le tante difficoltà, a cominciare da quelle organizzative. Proprio nei giorni scorsi, la giunta ha presentato il nuovo piano di gestione del sovraffollamento, in un contesto che vede i due ospedali centrali contare una media di 170 accessi al giorno (al Santa Chiara di Trento) e di 119 (all’ospedale di Rovereto). Il tutto con un numero ancora molto elevato di codici bianchi e verdi: i primi sono oltre 22 mila, i secondi oltre 100 mila, su un totale di 217.237 accessi annuali in tutti i pronto soccorso trentini. In altre parole: all’origine dell’intasamento ci sono ancora molti casi non gravi, nonostante siano diminuiti. Ora, infatti, pesano per circa la metà quando nel 2019, in epoca pre Covid, erano quasi due terzi.
I punti nascita
Un altro investimento «extra» riguarda i punti nascita di Cavalese e Cles, che necessitano di pediatri di guardia «a gettone». Esattamente un anno fa erano stati individuati due specialisti, con una spesa di 277 mila euro. Una delibera ora li riconferma per ulteriori dodici mesi a partire dal 9 gennaio 2024, aggiungendo altri 177 mila euro: copriranno venti turni mensili da dodici ore.
Gli ambulatori
Sono due le aree ambulatoriali interessate dalle delibere del direttore generale dell’Apss: radiologia e gastroenterologia. Nel primo caso occorre fare i conti con una situazione definita dalla stessa Apss «critica» negli ospedali di Borgo Valsugana e di Cavalese, dove risulta in servizio un solo medico strutturato per sede. I turni extra vengono coperti da due medici incaricati lo scorso anno, che sono stati rinnovati lo scorso 14 dicembre. Il tutto per una spesa extra, rispetto a quanto precedentemente preventivato di 245 mila e seicento euro.
Per quanto riguarda la gastroenterologia, invece, l’Apss potrà contare su nuovi ingressi, sempre da parte di «gettonisti». Lo scorso 18 dicembre sono state accettate le domande presentate da sei medici: dovranno coprire duecento ore fino a giugno 2024, termine entro il quale si conta di abbattere le liste d’attesa. Il tutto con un costo ulteriore di 115 mila e 500 euro rispetto a quanto preventivato precedentemente. Risorse non indifferenti in tutti i casi, nella speranza che, il nuovo anno, porti almeno qualche specialista in più in Trentino.