Un anno di cronaca

lunedì 1 Gennaio, 2024

La morte di Andrea Papi, il femminicidio di Iris Setti, il bis di Fugatti: cosa è accaduto nel 2023 in Trentino

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Un anno di cronaca che ha segnato il nostro territorio

Il 2023 si sta chiudendo e per il Trentino è stato un anno carico di eventi, di notizie di cronaca ma anche di successi. È stato l’anno delle elezioni provinciali che hanno visto la conferma Maurizio Fugatti alla guida del Trentino, quello della conquista dello scudetto per l’Itas. Ci sono state notizie che hanno tenuto tanti con il fiato sospeso e altre che hanno scatenato l’opinione pubblica nazionale.

Addio a Graziella Anesi
Il 2023 si è aperto con la scomparsa di Graziella Anesi, una figura riconosciuta in tutto il Trentino per la sua battaglia. Anesi soffriva di osteogenesi, una fragilità del tessuto osseo suscettibile alle fratture. La patologia che colpisce le persone, solitamente si manifesta con gradi di acutezza medio o bassi, per Anesi era elevato. Data per spacciata quando alla nascita entro i primi tre anni, è arrivata con tenacia a 67, spendendo la sua vita a lottare con la propria condizione e ancor più con le sue battaglie portate avanti con positività e intraprendenza. La ricordano tutti per la sua vicinanza e il suo sostegno alle persone più deboli nelle loro battaglie.

Una valanga travolge Arianna Sittoni
Negli stessi giorni, una grande tragedia ha colpito il popolo trentino: la morte di Arianna Sittoni. La giovane perginese di trent’anni è stata travolta da una valanga in Val Campelle, la laterale della Valsugana nella catena del Lagorai, il 24 gennaio 2023. Con lei c’era anche Guido Trevisan, gestore del rifugio Caldenave, che si trovava a pochi metri dal punto della tragedia. Lui ha riportato alcune ferite.

La tragedia di Andrea Papi
Il 5 aprile del 2023 è stato uno dei giorni più duri per il Trentino, soprattutto per la comunità solandra e per gli abitanti di Caldes, soprattutto per la famiglia Papi. Il ventiseienne Andrea Papi, uscito di casa per una corsa, è stato trovato senza vita tra i boschi vicino a casa. Il giovane ha perso la vita dopo essere stato attaccato e ferito dall’orsa JJ4. Da quel momento il dolore e la rabbia di un’intera comunità sono stati accolti e anche travolti dall’opinione pubblica spaccata sulla gestione dei grandi carnivori in Trentino.

L’Itas stravince, il volley trentino colleziona successi
Grande orgoglio e doppia felicità per i tifosi trentini, il 2023 ha visto la conquista dello scudetto da parte della squadra di pallavolo maschile della Trentino Volley e la promozione in Serie A1 della squadra femminile. Grandi i festeggiamenti che si sono tenuti a maggio per celebrare i campioni e le campionesse che hanno dato alla provincia ancora due validi motivi per essere orgogliosi dei propri sportivi.

JJ4 è stata catturata
Dodici giorni dopo la morte di Andrea Papi, l’orsa JJ4 è stata catturata. L’orsa era stata intercettata nella zona della Val Meledrio e lunedì 17 aprile è entrata nella trappola a tubo predisposta in zona dai forestali. Dopo giorni di estenuante lavoro, l’animale è stato attirato dall’esca di frutta. JJ4 è stata sedata e trasferita al Casteller di Trento. Negli ultimi mesi la vita di JJ4 è stata oggetto di forte dibattito tra politica e animalisti, con ordinanze di abbattimento siglate dal presidente Fugatti, impugnazione delle associazioni animaliste e congelamento delle stesse da parte del Tribunale amministrativo. Poco prima di Natale, il Tar di Trento ha sospeso i giudizi su JJ4 e anche MJ5, rimettendo gli atti alla Corte di giustizia europea. L’udienza è fissata per l’11 gennaio 2024.

Il Trentino vessato dal maltempo e l’ombra di Vaia
Da quest’estate al mese di novembre, in Trentino sono stati diramati diversi avvisi di allerta maltempo, quasi tutti ordinari, ma che hanno tenuto con il fiato sospeso i soccorritori, dai volontari dei vigili del fuoco agli operatori della Protezione civile, pronti a correre da una parte all’altra della provincia (e non solo) in caso di necessità. Dopo i violenti nubifragi di quest’estate, a novembre lo spettro del ricordo i Vaia ha bussato di nuovo alle porte dei trentini con frane, esondazioni, pioggia e l’Adige straripante. Moltissimi danni, ancora di più le braccia che hanno lavorato instancabilmente per ripristinare i territori e la sicurezza.

Il femminicidio di Noriglio
Un fatto di cronaca nera, a fine luglio, ha sconvolto la frazione di Noriglio. Il quarantottenne Ilir Shehi Zyba il 28 luglio del 2023 ha ucciso a colpi di accetta la vicina di casa: l’infermiera di 63 anni, Mara Fait. Unica testimone oculare del delitto, l’anziana madre della signora. Lui, si è poi costituito, è entrato nella caserma dei carabinieri di Rovereto con le mani alzate e in lacrime.

Il brutale assassinio di Iris Setti
Nove giorni dopo il femminicidio di Mara Fait, in una Rovereto ancora sconvolta dalla cronaca che ha colorato di nero i giornali, si è consumato un altro atroce delitto. La sessantunenne Iris Setti è stata picchiata a morte nel parco Nikolajevka dal trentasettenne Nweke Chukwuka. Sul posto sono intervenuti sanitari e forze dell’ordine, avvisati da testimoni oculari che hanno assistito all’aggressione. Troppo gravi le ferite inferte dal trentasettenne a Setti, è spirata poco dopo l’aggressione.

La doppia tragedia di via Venezia
La sera del 28 settembre, una doppia tragedia si è consumata a Trento, in via Venezia. Il ventiduenne Federico Pezzè si trovava in sella alla sua moto quando ha travolto la sedicenne Freya Alijah Macatangay che stava attraversando la via. Entrambi i giovani sono morti nell’incidente, raddoppiando l’immenso e indescrivibile dolore che ha colpito due famiglie e due comunità.

Ottobre: Celledizzo, due vecchini che escono di strada e muoiono
Il 6 ottobre, una coppia di Celledizzo, frazione di Peio, finisce fuori strada con l’auto, perdendo entrambi la vita nell’incidente. Le vittime dell’incidente si chiamavano Fabio Dossi, novant’anni compiuti ad aprile e l’ottantatreenne Pia Pretti. Dopo aver trascorso una vita insieme, si sono spenti a pochi metri dal luogo dove hanno vissuto e sono diventati famiglia.

L’allarme esondazione del fiume Adige
Dopo settimane dure e di lavoro per il Trentino a causa del maltempo e delle conseguenze che ha portato, il 31 ottobre è scattato l’allarme per il rischio esondazione del fiume Adige. Tantissimi tra foto e video circolavano in quei giorni di massima allerta. La preoccupazione dei ciò che sarebbe potuto accadere ha attivato ancora una volta il solido sistema di intervento trentino. La preoccupazione e l’allarme sono poi rientrati nei giorni seguenti.

Perfido: i tentacoli della ‘ndrangheta in Trentino e il maxi processo
Nel 2023 è arrivato verso la chiusura anche il maxi processo sull’inchiesta che ha scoperchiato le infiltrazioni della ‘ndrangheta che in Trentino aveva fatto arrivare i suoi tentacoli nel settore del porfido. Una notizia questa che, a metà ottobre del 2020, ha sconvolto tutto il Trentino e non solo. Le infiltrazioni mafiose si erano mosse per anni sul territorio e una maxi indagine delle forze dell’ordine ne ha rotto i meccanismi, portando davanti ai giudici diversi imputati. A fine luglio è arrivata la sentenza di condanna a settantasei anni complessivi per gli otto imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Due nuove condanne a diciotto anni complessivi sono arrivate a dicembre per altri due imputati.

Elezioni provinciali, i trentini confermano Maurizio Fugatti alla presidenza
Chiamati al voto domenica 22 ottobre, la maggior parte dei trentini che si sono recati alle urne hanno votato la conferma di Maurizio Fugatti alla presidenza della Provincia autonoma di Trento per i prossimi cinque anni. Fugatti si è portato a casa oltre il 50% delle preferenze.

David Dallago condannato all’ergastolo per l’omicidio del forestale Fausto Iob
Venerdì 15 dicembre è arrivata la condanna all’ergastolo per il boscaiolo David Dallago, ritenuto colpevole dell’omicidio pluriaggravato del custode forestale Fausto Iob, oltre che di furto. Il fatto risale all’inizio del mese di giugno 2022, quando nel lago di Santa Giustina è stato ritrovato il corpo senza vita del custode forestale. Secondo l’accusa, Dallago avrebbe aggredito per vendetta, con «almeno 18 colpi» inferti alla nuca con un’arma contundente mai trovata, Iob. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, prima del delitto, il custode forestale dell’orso nel santuario di San Romedio avrebbe sorpreso Dallago nell’atto di rubare legname di proprietà del Comune di Sanzeno. A Dallago è stata riconosciuta l’aggravante dei futili motivi e dell’aver agito contro un pubblico ufficiale.