il caso
domenica 7 Gennaio, 2024
di Benedetta Centin
Era arrivato a mettere le mani al collo alla convivente, già moglie, che picchiava e denigrava di continuo, nonostante mantenesse con il suo lavoro tutta la famiglia. Ed era capitato che alzasse le mani anche sui due figli minorenni, che li frustasse con la cintura dei pantaloni, che ne schiacciasse uno sotto il suo peso. Ora il 50enne di Trento, un disoccupato con il vizio dell’alcol, non potrà più niente nei confronti dei familiari che hanno già dovuto subire le sue angherie ed aggressioni per diversi anni. Non rappresenterà più un pericolo: venerdì sera i poliziotti della squadra mobile, che avevano svolto indagini lampo sui maltrattamenti perpetrati a lungo tra le quattro mura, lo sono andati a prendere e lo hanno trasferito in carcera a Spini di Gardolo. In esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa giudice per le indagini preliminari Gianmarco Giua.
Indagini lampo e allontanamento
Era stata la stessa Procura a sollecitare il carcere per l’uomo originario dell’America centrale, contestandogli i reati di maltrattamenti in famiglia e di lesioni personali aggravate, quest’ultime contro l’ex compagna convivente che ha mandato in ospedale nelle scorse settimane, dopo averla presa a schiaffi e averle stretto le mani al collo, lasciandole i segni, determinato a strozzarla. Ad ammazzarla. Come aveva minacciato a voce. Cosa che non è riuscito a fare per la pronta reazione della donna che è stata in grado di chiedere aiuto e di far intervenire la polizia. E proprio quest’ultimo episodio, di dicembre 2023, ha fatto scattare gli accertamenti della squadra mobile sui comportamenti violenti e vessatori che l’arrestato teneva sistematicamente in casa con i suoi, anche verso i figli minorenni. Per gli inquirenti il rischio che potesse arrivare a mettere in atto le sue minacce di morte era quanto mai concreto. Considerato una persona pericolosa, è stato allontanato a stretto giro dall’abitazione con l’obiettivo di preservare l’incolumità dei figli e dell’ex compagna, la quale, pur avendo interrotto il rapporto sentimentale con lui, continuava a conviverci sotto lo stesso tetto.
Dieci anni da incubo
Per dieci anni, dal 2013, spesso in balia dei fumi dell’alcol, l’indagato ha fatto vivere un incubo alla moglie (ora ex) e ai figli, sottoponendoli a continue vessazioni. Fisiche e psicologiche. A quanto appurato dagli investigatori della questura succedeva di continuo in casa. Li picchiava e denigrava. Terrorizzandoli anche con minacce e insulti. Senza che vi fosse un motivo. E così succedeva anche quando, sempre ubriaco, li aggrediva, imponendosi con forza e brutalità. Quando la convivente era al lavoro, l’uomo era arrivato a frustare i due bambini con la cintura dei pantaloni, anche all’altezza della schiena o con il cavo del cellulare. Uno di loro lo aveva anche preso per il collo, sbattuto contro la testiera del letto e anche schiacciato sotto il suo peso. All’altro aveva pure sferrato pugni in testa.
L’apice, il 50enne di Trento, lo ha toccato poche settimane fa, quando, dopo aver letto alcuni messaggi nel telefono della ex, in balia di una gelosia immotivata, l’ha picchiata e le ha stretto le mani al collo. E dopo l’intervento della Polizia e la visita in ospedale, ha minacciato a più riprese la donna, facendole sapere che gliela avrebbe fatta pagare per aver denunciato quanto accaduto, per averlo messo nei guai. Ma, scattato il procedimento di «codice rosso», con tempestive indagini, è arrivata la misura cautelare per l’uomo violento e fuori controllo che ora è in cella e che nei prossimi giorni comparirà con il proprio avvocato davanti al giudice.