l'allarme

domenica 7 Gennaio, 2024

L’allarme dei farmacisti: «Mancano 100 figure»

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Soprattutto nelle valli avanza la possibilità di ridurre gli orari e il servizio. Intanto aumentano i furti a caccia di soldi facili

«Si cercano farmacisti, anche alla prima esperienza lavorativa, da inserire nel proprio organico. Lavoro dinamico in accordo con l’attitudine del candidato (cosmetica, galenica, integrazione). Proponiamo possibilità di formazione specifica. In base alle esigenze del candidato/a valutiamo la massima flessibilità di orario». L’annuncio è di una farmacia del centro di Trento, ma ce ne sono molti altri simili in tutto il resto della provincia. Sella Giudicarie, Fiavé, Mori, Albiano… dappertutto si cercano laureati in farmacia per un lavoro che può essere full time o part-time a seconda delle esigenze… del candidato. Raramente nel mercato del lavoro c’è una tale disponibilità verso gli (aspiranti) dipendenti, e c’è un motivo. Quella del farmacista è diventata una figura «rara», difficile da trovare, esattamente la stessa situazione che si ripresenta con altri specialisti nel ramo della sanità. A Trento, gli iscritti all’ordine dei farmacisti sono 640: non tutti, ma molti di loro lavorano dietro i banconi delle 160 farmacie sparse per il territorio (la media, attualmente, è meno di una per comune). E proprio nelle farmacie, così assediate in questo periodo di malanni stagionali, ce ne vorrebbero altri. Tanti altri. Almeno cento, secondo l’ordine provinciale. «Non dico che servirebbe un farmacista in più per ogni farmacia, ma non andiamo molto distanti da questa semplificazione — spiega Tiziana Dal Lago, presidente dell’ordine dei farmacisti del Trentino — c’è una necessità estrema di nuovo personale per un corretto funzionamento di questo importante presidio locale». Il rischio che si profila all’orizzonte è quello della chiusura: per le località di valle perdere un presidio del genere sarebbe una tragedia. «È un’eventualità che i titolari cercano di scongiurare in tutti i modi — prosegue Dal Lago — in realtà, se c’è la possibilità si cerca di fare l’opposto, di investire. Un esempio arriva dalla farmacia di Segonzano che è stata di recente completamente rinnovata. Siamo molto orgogliosi dello sforzo che i nostri iscritti stanno facendo in questo senso».
Se le chiusure si scongiurano, almeno per il momento, molte farmacie hanno optato per ridurre gli orari. Si tratta di quelle che, magari fino a pochi mesi o fino a qualche anno fa, garantivano l’orario continuato e che hanno ripreso a fare la pausa nella fascia dalle 12.30 alle 14, oppure fino alle 15. «Con il turno garantito — precisa Dal Lago — si è capito che questo non è un servizio essenziale, che fa la differenza, e l’orario più breve consente di gestire la farmacia con le risorse che si hanno a disposizione». Ma quali sono le ragioni della carenza di farmacisti? Si parla di una professione in passato ambita e considerata «sicura». Per Piero Morelli, presidente di Federfarma Trento, l’associazione che raduna la maggior parte dei titolari di farmacia, «il mestiere ha perso attrattività, in particolare dopo il Covid. Ha inciso, inoltre, la politica del numero chiuso all’università che, per anni, ha limitato la platea dei futuri farmacisti». Ma c’è anche un problema di genere, come sottolinea sempre Dal Lago. «Il 75% dei farmacisti, ma sarebbe meglio dire delle farmaciste, sono donne. E questo significa che è difficile garantire quella conciliazione tra vita lavorativa e familiare che in molti cercano».
Tra i problemi che i farmacisti devono mettere in conto, infine, c’è il rischio criminalità. Nel giro di una decina di giorni, in città, sono state colpite due farmacie, la Ferri di Martignano e la comunale di Piedicastello. Sono solo alcune di quelle prese di mira dai malintenzionati negli ultimi mesi. L’elenco è lungo: c’è la farmacia di Mattarello, quella di Brentonico, entrambe le farmacie di Mori. In tutti i casi, il reato è quello di furto con scasso: non c’è, perlomeno, la paura delle rapine che hanno riguardato, negli anni più recenti, altre province del Nord Italia e del Nord Est in particolare. «Serve attenzione — è la conclusione di Dal Lago — per questo stiamo raccomandando a tutti i nostri iscritti l’installazione di antifurto e telecamere nei locali».
Intanto, la ricerca di personale continua. Alla farmacia Gallo di via Mantova, storica realtà del centro di Trento, dura da ben tre anni. In autunno era comparso un cartello in vetrina, come si farebbe per un qualsiasi garzone di bottega. «L’abbiamo tolto — rivelano all’interno — ci siamo resi conto che non serviva a niente». Restano gli annunci online. Tantissimi «cerco», nessuna offerta. E per ogni neolaureato si aprono diverse strade. «In questo momento — nota un farmacista della città — chiunque può trovare davvero lavoro sotto casa. E la farmacia che viene “scelta” da un giovane fresco di università si ritiene fortunata».