ECONOMIA
sabato 13 Gennaio, 2024
di Francesco Terreri
Le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) destinate al Trentino calano di 600 milioni di euro, passando da 1 miliardo 680 milioni a 1 miliardo 70 milioni. Esce, come ormai ampiamente previsto, la circonvallazione ferroviaria di Trento, finanziata dal Pnrr con 930 milioni. Ma escono anche più di 500 progetti dei Comuni trentini per la messa in sicurezza del territorio e l’efficienza energetica: messa in sicurezza delle strade, barriere paramassi, miglioramento della sicurezza di edifici pubblici come le scuole, efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica. In tutto sono stati tagliati 56,3 milioni, già diminuiti dai 61,8 milioni dello scorso giugno. D’altra parte, entra nei conti trentini del Pnrr il Superbonus. La super agevolazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici, ora scesa dal 110% al 90% e l’anno prossimo al 70%, è infatti finanziata dai fondi europei. Nel conteggio fatto dalla Provincia, compare il contributo pubblico ai primi 1.600 interventi dei privati, pari a 382,8 milioni.
Poi ci sono altri aggiustamenti e correzioni. Ma la partita del Piano di ripresa è tutt’altro che finita. Come confermano da Piazza Dante, i progetti del Pnrr vengono aggiornati in continuazione in base alla revisione approvata dalla Commissione europea e, un mese fa, dal Consiglio Ue. Potranno esserci nuove entrate, come nella graduatoria dei progetti sul teleriscaldamento, dove dovrebbero rientrare iniziative, rimaste finora in coda, di tre Comuni e di aziende private trentine. Oppure esserci ulteriori tagli, come quelli paventati dall’Ance, l’Associazione degli imprenditori edili, che comprendevano in parte proprio i progetti di messa in sicurezza del territorio ora effettivamente esclusi dai fondi europei (Il T del 28 ottobre).
Meno digitale e più agrisolare
La nuova stima delle risorse Pnrr assegnate al Trentino, appena resa pubblica sul sito della Provincia, calcola fondi complessivi per 1,07 miliardi. La prima missione, Digitalizzazione, innovazione competitività, cultura e turismo, vede le risorse a disposizione scendere da 151,8 a 143,7 milioni. Calano da 55 a 37 milioni le risorse per le reti ultraveloci, ma aumentano le risorse per la cybersicurezza e per le infrastrutture digitali di vari enti.
La seconda missione, Rivoluzione verde e transizione ecologica, è quella in cui viene inserito per la prima volta il Superbonus ma dove arriva il taglio degli interventi di messa in sicurezza del territorio. Risultato: il totale aumenta dai 197,2 milioni precedenti a 530,8 milioni, più di mezzo miliardo. Spuntano fuori l’aumento da 2,7 a 5 milioni delle risorse per il parco agrisolare, 4,1 milioni per la logistica e 7,2 milioni per le filiere agroalimentare e pesca. E, come detto, l’uscita degli oltre 56 milioni dei progetti di messa in sicurezza del territorio e efficienza energetica dei Comuni e l’ingresso dei quasi 383 milioni di spesa pubblica per il Superbonus. D’altra parte i bonus edilizi, oltre che un peso per il bilancio pubblico, hanno messo in moto la riqualificazione energetica di oltre 6.000 edifici in Trentino, con risparmi nei consumi di 300 milioni di chilowattora l’anno (Il T di mercoledì). Sono quindi in linea con la transizione ecologica di cui si parla nella missione del Pnrr.
Via il bypass, più ricerca
La missione successiva, Infrastrutture per una mobilità sostenibile, è stata completamente azzerata. Si tratta, appunto, del finanziamento europeo di 930 milioni alla circonvallazione ferroviaria di Trento, che, secondo il ministero delle Infrastrutture, dovrebbe essere rimpiazzato da risorse nell’ambito del contratto di programma con Rete Ferroviaria Italiana (Rfi). La missione 4 Istruzione e ricerca, invece, vede un incremento dei fondi da 167,4 a quasi 185 milioni. Sugli asili nido e scuole dell’infanzia si perde qualcosa, da 43,9 a 40 milioni. Aumenta invece da 3 a 5,7 milioni la dotazione per le borse di studio per l’Università, vengono introdotte nuove risorse per la didattica digitale e le nuove competenze e aumentano i fondi per la ricerca di base e applicata: quasi 8 milioni in più, passando da 15,3 a 23,1 milioni. A questo si aggiunge la nuova voce Centri di trasferimento tecnologico che vale 3,9 milioni.
Lavoro, sociale e salute
La missione Pnrr Coesione e inclusione passa in Trentino da 79,5 a 94,7 milioni. Aumentano soprattutto, in modo netto, le risorse per il lavoro: il progetto Gol, Garanzia di occupabilità dei lavoratori, passa da 8,6 a 26,1 milioni. da segnalare l’uscita dal Pnrr di 150mila euro per servizi e infrastrutture sociali nelle aree interne.
Anche la missione numero 6 Salute registra un piccolo aumento di dotazione, da 114,2 a 119,9 milioni. Le voci principali, dalle case di comunità alla digitalizzazione del sistema sanitario, sono confermate. Arrivano risorse per la telemedicina e aumentano quelle per il fascicolo sanitario elettronico.