Il lutto
domenica 14 Gennaio, 2024
di Daniele Benfanti
Un’intera comunità in lutto per la prematura scomparsa di Beppe Castro a soli 59 anni. Il giornalista di origine catanese che dal 2019 viveva e raccontava Levico sui quotidiani e sul web. Un male vorace che non perdona l’ha portato via in poche settimane. Fino all’ultimo Beppe (all’anagrafe Giuseppe Antonio) non ha rinunciato alla sua passione, che era anche il suo lavoro, il giornalismo.
Corrispondete del T dalla zona di Levico, nel giorno di Santo Stefano aveva mandato il suo ultimo pezzo al nostro giornale, dedicato ai «prismi» di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne che il Comune di Levico stava posizionando nel centro termale. Poi le sue condizioni di salute sono precipitate e le cure palliative hanno cercato di rendere meno dolorosi gli ultimi giorni, in cui ha avuto l’affetto della moglie Natalia.
I levicensi e i tanti trentini che lo conoscevano e apprezzavano per la sua professionalità e umanità lo può salutare nella camera ardente allestita presso la Rsa di Levico oggi dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16. La data del funerale, che si svolgerà nel suo paese d’origine, Aci Castello (Catania), non è ancora stata fissata. Lascia i fratelli Maurizio e Riccardo.
La figlia Enza, 29 anni, ha lasciato questo commovente ricordo, affidato ai social: «Hai fatto, ancora una volta, i tuoi “saluti istituzionali”, come solevi fare all’inizio di ogni tua trasmissione. Ti voglio immaginare, adesso, con il microfono fra le mani, ad annunciare il calcio d’inizio di qualche partita o, più semplicemente, presentare gli eventi la cui organizzazione curavi in ogni singolo dettaglio, con lo zelo che appartiene solo ai grandi professionisti come te. Mente brillante, fiume in piena d’idee. Il tuo sorriso brillerà sempre negli occhi di chi ti ha apprezzato e amato. Ora, Beppe, vola tra gli angeli, divertiti e falli sorridere con la tua contagiosa simpatia. E scommetto che in prima fila troverai ad aspettarti, con amore, tua mamma, Enza, come ha sempre fatto da quando ti ha tenuto in braccio per la prima volta. Ciao Papà, tua figlia Enza».
A Levico già manca l’entusiasmo travolgente di Beppe Castro nel raccogliere e raccontare notizie, di cronaca locale come di calcio nazionale e internazionale per il sito che dirigeva e per la Gazzetta dello Sport. La sua inconfondibile coppola in testa, gli occhiali a specchio, l’accento siciliano, mancano terribilmente a una comunità attonita che Beppe aveva saputo raccontare in tutti i suoi aspetti: amministrativi, politici, sociali, sportivi, ricreativi. Apprezzato per la sua penna e per la rara umanità.
A Levico, arrivato nel 2019 attirato dall’ordine asburgico e dal lago che gli faceva sentire meno la nostalgia per il suo mare siciliano, si era inserito a velocità record. «Discreto rispettoso, gran professionista, gran signore» dicono tutti di lui. I colleghi giornalisti di ieri e di oggi lo ricordano per il suo «contagioso entusiasmo per la professione», la grande disponibilità, il «fiuto» a scovare storie e piste di approfondimento. Anche il mondo sportivo trentino lo piange.
In particolare il Trento Calcio, che Beppe Castro seguiva con costanza dalle tribune del Briamasco, scrivendone per siti e giornali nazionali. Il presidente Mauro Giacca lo ricorda con commozione: «È davvero difficile descrivere il profondo dispiacere per la scomparsa di Beppe Castro. Un giornalista che non si è mai arreso ad un racconto semplice e scontato. Professionista che ha svolto il proprio lavoro sempre con passione e competenza. Senza mai risparmiarsi e cercando sempre la verità, con rispetto dei lettori, degli ascoltatori e dei cittadini. Grazie di cuore da tutti noi».
la rassegna
di Redazione
Record di presenze per Antonella Viola a Borgo Valsugana e per Ivan Maffeis a Pieve Tesino. Tutti gli incontri sono disponibili sul canale YouTube della Fondazione Trentina Alcide Degasperi