Grandi carnivori
domenica 14 Gennaio, 2024
di Tommaso Di Giannantonio
Prima F36, poi M62 e infine Mj5. «Se due indizi fanno una prova è evidente che queste morti non sono affatto casuali», denuncia Massimo Vitturi, responsabile della Lega anti vivisezione (Lav). Gli fanno eco gli attivisti Stop Casteller: «Tutti gli orsi su cui pendeva un ordine di cattura firmato da Fugatti sono stati trovati morti. A questo punto è evidente che non si può parlare di coincidenze». L’associazione annuncia anche una manifestazione nazionale a Trento per «protestare contro queste uccisioni».
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’identificazione della carcassa ritrovata lo scorso autunno a Bresimo (Val di Non), resa nota due giorni fa dalla Provincia. I laboratori della Fondazione Edmund Mach (Fem) hanno appurato che si trattava di Mj5, l’esemplare che a marzo 2023 aveva aggredito Alessandro Cicolini in Val di Rabbi. Spetterà all’Istituto zooprofilattico delle Tre Venezie accertare le cause del decesso del plantigrado.
Il governatore trentino Maurizio Fugatti aveva disposto la cattura dell’orso. «Com’è possibile che negli ultimi mesi, ogni volta che un orso finisce sulla lista nera della Provincia autonoma di Trento, la morte violenta sopraggiunge, sistematicamente, prima che la forestale riesca a individuarlo? Sono fatti gravissimi e inquietanti», affermano gli attivisti di Stop Casteller. L’associazione accosta il ritrovamento di Mj5 alle carcasse di F36 e M62, entrambi oggetto di un’ordinanza di cattura. L’accusa è pesante: «Allevatori e cacciatori continuano impuniti a premere il grilletto e ad avvelenare gli orsi», affermano. Va detto che le cause della morte di F36 e M62 non sono ancora note.
Alla denuncia di Stop Casteller, si aggiunge quella della Lav. «Grazie alla sua campagna d’odio nei confronti degli orsi, il presidente trentino Fugatti potrebbe infatti essere il responsabile di un lavoro sporco eseguito poi da criminali sul territorio, che uccidono gli orsi salvati dai ricorsi giudiziari della Lav», dice Vitturi. «Non appena conosceremo le cause della morte di Mj5 — aggiunge — depositeremo una puntuale querela, non possiamo più tollerare che le incompetenze di Fugatti, del tutto incapace di garantire la sicurezza dei suoi concittadini attraverso la prevenzione, continuino a comportare morte e sofferenza tanto fra le persone quanto fra gli orsi».
Mj5 aveva aggredito una persona in Val di Rabbi, mentre M62 era stato protagonista di alcune incursioni nei centri abitati e F36 si era resa responsabile di due incontri ravvicinati la scorsa estate. Le carcasse dei due esemplari sono state ritrovate rispettivamente lo scorso aprile in una zona impervia tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino, in avanzato stato di decomposizione, e a fine settembre in Val Bondone.
«A queste morti — dichiarano gli attivisti di Stop Casteller — la Provincia vorrebbe aggiungere l’uccisione legalizzata di ben 24 orsi in tre anni tramite un disegno di legge di prossima approvazione. Un atteggiamento ideologico e ascientifico che porterà in poco tempo a una nuova estinzione degli orsi in Trentino. Va ricordato, infatti, che essendo gli orsi del Trentino tutti imparentati, il rischio di impoverimento genetico diventa una certezza, portando al calo delle nascite ed al rischio di estinzione». Il disegno di legge della giunta provinciale si basa su una precisa indicazione di Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale), che ha scritto nero su bianco che «al fine di non incidere in maniera negativa (i.e., non determinare un’inversione di trend) sulla traiettoria della popolazione, è possibile ipotizzare la rimozione di un numero massimo di 2 femmine riproduttive all’anno, nell’ambito di un prelievo complessivo di massimo 8 capi (e.g., in totale, 4 subadulti equamente distribuiti tra maschi e femmine, 2 maschi adulti e 2 femmine riproduttive)».
In ogni caso Stop Casteller annuncia una manifestazione nazionale per il 3 febbraio, a Trento, per «opporci alle politiche della Provincia».