L'episodio in centro

domenica 14 Gennaio, 2024

Le gang della maxirissa sono rivali anche in carcere: liti tra diverse nazionalità a Spini

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L'ipotesi degli inquirenti: la rivalità va oltre la residenza Fersina: c'entra lo spaccio

Due gang contrapposte, le cui rivalità non sono maturate esclusivamente all’interno della residenza Fersina, il centro di accoglienza per richiedenti asilo, ma sono tali da coinvolgere altri persone «note alle forze dell’ordine», alcune delle quali stanno scontando una pena al carcere di Spini di Gardolo. C’è una pista che gli inquirenti stanno seguendo sulla maxirissa scoppiata in tra via Cavour e via della Cave, coinvolgendo il centro di Trento in una «tranquilla» (almeno fino ad allora) serata dedicata ai mercatini di Natale. I fatti risalgono al 30 dicembre e fin da subito le indagini hanno preso in considerazione, tra le altre cose, l’ipotesi che la tensione fra i due gruppi, contraddistinti da nazionalità diverse (da una parte marocchini, dall’altra tunisini) fosse dovuta anche alla concorrenza per lo spaccio di sostanze stupefacenti. Ora, questa ipotesi viene rafforzata da un’ulteriore elemento: entrambi i gruppi, infatti, avrebbero dei referenti all’interno del carcere di Trento.
E anche i due gruppi di detenuti si sarebbero contraddistinti per per alcune liti scoppiate all’interno della casa circondariale. Se tutto questo fosse provato, la rissa scoppiata in centro non sarebbe un episodio isolato, ma la punta di un iceberg e potrebbero peggiorare anche le posizione degli otto soggetti indagati fin da subito. Quel giorno di fine dicembre, il centro di Trento venne sconvolto per circa un’ora e, anche se non ci furono gravi conseguenze per nessuna delle persone coinvolte, preoccupò molto il ritrovamento di armi da taglio. La rissa non è scoppiata estemporaneamente, da giorni i due gruppi si provocavano in zona Santa Maria Maggiore, poi la situazione è degenerata. Nel frattempo, ci sono già state due espulsioni, mentre tutti i minori stranieri coinvolti che erano ospitati alla residenza Fersina sono stati tutti spostati altrove. Alcuni fuori regione, altri nella struttura di via Caduti a Pergine.
Nel frattempo sono stati intensificati anche i controlli alla residenza Fersina,con un blitz della questura la scorsa settimana. Tra i dissidi che hanno portato allo scontro tra le vie di Trento, infatti, c’era anche il nervosismo sorto per la disponibilità di posti letto della struttura, anche quelli contesi tra i due gruppi.
L’episodio del penultimo giorno del 2023 ha avuto conseguenze anche a livello di gestione dell’ordine pubblico. Questura e carabinieri hanno aumentato i controlli nelle vie più delicate del centro storico e negli spazi limitrofi, ricorrendo, in particolare ad agenti e militare in borghese. Una strategia che ha portato già a diversi arresti e denunce.