il caso

lunedì 15 Gennaio, 2024

Lodi, trovata morta la ristoratrice della recensione su disabili e gay. Lucarelli: «Non c’è stata alcuna gogna»

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Il caso era stato ripreso sui social e dalla giornalista che aveva messo in dubbio la veridicità del commento negativo su Tripadvisor, ipotizzando che fosse stato scritto dalla proprietà stessa

È stata trovata morta Giovanna Pedretti, la titolare della pizzeria ‘Le Vignole’ di Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi, balzata agli onori della cronaca per la risposta a una recensione di un cliente su Tripadvisor che si lamentava della presenza di gay e di un disabile nel locale. Il corpo della donna è stato trovato a pochi metri dalla sua autovettura nelle acque del fiume Lambro, nei pressi del ponte di Viale dell’Autonomia a Sant’Angelo Lodigiano. Il marito aveva denunciato la scomparsa nella mattinata odierna. Sul posto sono presenti il Pubblico Ministero di turno della Procura di Lodi, personale addetto ai rilievi e repertamenti scientifici, il medico legale dell’Istituto di medicina di Pavia e i Vigili del Fuoco di Lodi. Le indagini sono affidate ai carabinieri: al momento tra le varie ipotesi prese in considerazioni dagli inquirenti ci sarebbe anche quella del gesto estremo.

A commentare l’accaduto sui social è Selvaggia Lucarelli che nelle scorse ore, aveva messo in dubbio la veridicità della recensione negativa, ipotizzando che fosse stata scritta dalla proprietà stessa. «Si sta parlando di gogna, ma di fatto non c’era manco stata questa gogna di cui si sta parlando sui social».

Il caso era stato ripreso anche dal compagno della Lucarelli, Lorenzo Biagiarelli. «Mi dispiace moltissimo della morte della signora Giovanna, e il mio pensiero va alla sua famiglia. Mi dispiace che pensiate che la ricerca della verità possa avere queste conseguenze. Ci tengo a respingere con forza le accuse di ‘odio social’ e ‘shitstorm’ dal momento che la signora Giovanna, in questi due giorni, non ha ricevuto dalla stampa che lodi e attestazioni di stima, e solo qualche sparuto e faticoso tentativo di ristabilire la verità che, in ogni caso, non ha e non avrebbe mai avuto pari forza», si è difeso Biagiarelli in un post pubblicato ieri su Facebook. «Vi invito solo, se davvero pensate che la signora Giovanna si sia tolta la vita per un inesistente ‘odio social’, a riflettere sul concetto di verità. Se ogni persona che tenta di ristabilire la verità in una storia, grande o piccola che sia, dovesse temere questo epilogo a quel punto dovremmo chiudere tutto, giornali e social. I messaggi di odio che mi state scrivendo sono invece, quelli sì, di una tale violenza e quantità che effettivamente, anche a una persona non troppo fragile, potrebbero fare pensare a un gesto estremo. Io, nel frattempo, continuerò a cercare la verità nelle cose», ha aggiunto Biagiarelli.