Sanità
martedì 16 Gennaio, 2024
di Redazione
Una telefonata per sapere il parere dell’oculista, del dermatologo dell’otorinolaringoiatra. A farla il medico di base, con il paziente presente. Una piccola rivoluzione che, sulla carta, potrebbe fare molto per accorciare i tempi d’attesa delle visite specialistiche. Il «teleconsulto» è la principale novità che arriva da due accordi siglati dall’Apss con il sindacato medico Sumai, che rappresenta gli specialisti ambulatoriali.
Il primo, firmato lo scorso 11 gennaio, riguarda, nello specifico, gli obiettivi strategici annuali per gli specialisti ambulatoriali. Per ridurre i tempi di attesa, gli specialisti si sono impegnati a garantire un maggior numero di visite e, in situazioni di particolare criticità, attività aggiuntive.
E l’intesa prevede, per l’appunto, il coinvolgimento dello specialista nelle attività di teleconsulto, a supporto dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta. In questo modo si punta ad aumentare la prossimità delle risposte alle richieste di salute, in linea con la riorganizzazione della medicina territoriale decisa a livello nazionale.
Non solo. L’accordo prevede che lo specialista collabori anche sul fronte della formazione nell’ambito dell’assistenza primaria, con attività di tutoraggio ai corsisti della Scuola di formazione in medicina generale.
Sia le attività aggiuntive sia quelle di teleconsulto saranno coordinate dai referenti di branca, una nuova figura prevista dall’accordo provinciale per i medici specialisti ambulatoriali siglato lo scorso 21 dicembre, in attuazione di quello nazionale. Il responsabile di branca è una sorta di «regista», un referente con il compito di coordinare gli specialisti per assicurare l’uniformità nell’erogazione delle prestazioni nelle varie strutture e fornire supporto nel raggiungimento degli obiettivi annuali assegnati dall’Apss.
L’Azienda sanitaria individuerà tre responsabili per la disciplina dell’area medica, di quella chirurgica e dell’odontoiatria, ma potranno esserne nominati fino a cinque. «Questi importanti accordi — dichiara il direttore generale dell’Apss Antonio Ferro — ci consentono di poter coinvolgere pienamente i medici di specialistica ambulatoriale nel processo di cambiamento del sistema verso una medicina di prossimità e più aderente ai bisogni di salute della popolazione. Gli specialisti ambulatoriali — aggiunge — sono attori strategici di questa nuova stagione, soprattutto nell’ottica di facilitare l’integrazione tra l’ospedale e il territorio. La piena collaborazione tra Azienda, Provincia e Sumai Trento rappresenta un grande traguardo nella costruzione di un sistema di servizi integrato sul territorio. Voglio ringraziare in particolare il direttore del Servizio di specialistica ambulatoriale, Andrea Fasanelli, per il prezioso lavoro di mediazione svolto in questa occasione e per il grande impegno».
Soddisfazione, infine, anche da parte dell’assessore provinciale alla salute Mario Tonina: «Le liste d’attesa sono una priorità assoluta e la collaborazione di tutte le parti in causa è fondamentale per ridurre le tempistiche di attesa per le visite specialistiche e garantire a tutti i cittadini un accesso tempestivo ed equo alle prestazioni sanitarie — afferma —. Ringrazio i medici convenzionati per il lavoro svolto fino ad ora e l’impegno futuro verso una sempre maggiore integrazione con la medicina di famiglia e gli specialisti dell’Azienda sanitaria». In queste settimane, i vertici dell’Apss e l’assessore Mario Tonina sono stati impegnati in diversi incontri con le sigle mediche. Tra le proposte al vaglio, anche quella di aumentare le prestazioni diagnostiche (piccoli esami che si possono fare in ambulatorio) effettuate dai medici di base.
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