martedì 23 Gennaio, 2024
di Francesco Barana
Si comincia a far sul serio a Melbourne, dove sono in corso gli Australian Open (Slam, cemento, 86 milioni di dollari australiani il prize money), finora senza clamorose sorprese a parte la precoce eliminazione di Rune e quella di Tsitsipas agli ottavi di finale.
Il nostro Jannik Sinner, numero 4 del mondo, è arrivato con agio ai quarti di finale, senza concedere set nei quattro turni disputati, e stamattina (ore 10.30 in Italia, diretta tv su Eurosport) affronta Andrej Rublev, 5 del ranking. «Andrej è migliorato molto e dovrò mostrare un buon tennis se voglio vincere. Ma giocherò con il sorriso, il tennis è la mia passione e ogni partita è una nuova opportunità», ha detto Jannik domenica dopo aver battuto un altro russo, il numero 15 del mondo Khachanov. Rublev, al solito spontaneo e un po’ guascone, gli ha replicato sorridendo: «Quando affronti Jannik sono guai per tutti». Lui ne sa qualcosa avendoci perso nei quattro match effettivamente giocati (l’anno scorso a Vienna e a Miami, nel 2022 a Montecarlo, nel 2021 a Barcellona), vincendo solamente due volte a tavolino per ritiro dell’azzurro (Vienna 2020, Roland Garros 2022).
L’attuale Sinner, in effetti, sembra ingiocabile. È l’unico che ancora non ha concesso un set e, passi per l’aver messo in riga avversari modesti come il qualificato De Jong o di media caratura come Van de Zandschulp e Baez, è l’ottavo di finale contro Khachanov, avversario di classe e tigna che in passato lo ha sempre costretto a match estenuanti per durata ed equilibrio, la prova provata della solidità tennistica che l’azzurro ha raggiunto. Il fil rouge, insomma, è lo stesso dell’esaltante finale della scorsa stagione: Sinner in Australia sta confermando di essere strutturalmente tra i primissimi del mondo. Questa forza d’urto è stata descritta con mirabile sintesi da Adriano Panatta: «Sinner è l’unico giocatore che quando lo guardo giocare non vedo come possa perdere». Tuttavia, proprio Sinner, l’altra notte, forse per riportare tutti sulla terra, ha ricordato «non è mai scontato arrivare a un quarto di finale Slam». Lui in Australia è già la seconda volta che ci riesce ed è l’ottava complessiva in un major. Ma la sensazione di tutti, con il dovuto rispetto per Rublev, che è un campione e da anni è fisso in top ten, è che questa volta l’azzurro possa andare oltre. Fin dove? Beh, tagliare il traguardo della seconda semifinale Slam in carriera, dopo quella di Wimbledon persa l’anno scorso con Djokovic, è obiettivo realistico. Magari ancora contro il numero uno del mondo (che stamattina affronta Fritz ai quarti), che però nel frattempo Sinner ha battuto a Torino alle Finals e a Malaga in Coppa Davis e non fa più così paura.
Negli altri due quarti di finale, in programma domani mattina, troviamo il 3 del mondo Medvedev contro il sempre troppo sottovalutato Hurkacz e il numero 2 Alcaraz contro il redivivo Zverev (6). Un match, questo, che si annuncia spettacolare e ricco di sfaccettature.