la protesta
sabato 27 Gennaio, 2024
di Ottilia Morandelli
I trattori bloccano la città di Trento. Gli “Agricoltori Traditi” di Danilo Calvani, tra il leader del “Movimento dei Forconi”, arrivano in Trentino. Dopo le recenti mobilitazioni in Germania e Francia, anche gli agricoltori trentini hanno sfilato per le strade del centro storico per protestare contro politiche europee e nazionali che «strangolano agricoltura, allevamenti e aziende forestali». Più di 200 contadini e 130 trattori hanno bloccato il traffico cittadino con un corteo partito alle 7.30 di venerdì dal Bici grill di Trento Sud. Una colonna di quasi un chilometro di mezzi agricoli ha immobilizzato la città. La protesta a bordo dei trattori si è spostata percorrendo viale Verona, via Santa Croce, via Perini, via Giusti, via Rosmini, via Prepositura, via Torre Vanga, via Torre Verde e via Brennero. Gli agricoltori, provenienti da tutte le valli del Trentino, si sono dati appuntamento ieri mattina per portare all’attenzione della cittadinanza e dalla politica trentina le proprie preoccupazioni e incertezze riguardanti il futuro della filiera agroalimentare. Con lo slogan «è ora di finirla» i contadini sono scesi in piazza per «la salvaguardia del settore primario» e per la «tutela della popolazione dalle multinazionali, dalla carne sintetica, dalla farina di insetti e dalla conversione dei terreni all’agrivoltaico». I manifestanti sono stati accompagnati da una animata folla di sostenitori, che insieme ai lavoratori del settore primario hanno affollato le vie di Trento per «lottare contro politiche europee lontane dalle esigenze del territorio, costi di produzione in continuo aumento, calo del valore del venduto e imposizioni di nuovi metodi di produzione». Gli agricoltori hanno fatto fronte comune per la tutela delle piccole aziende agricole «schiacciate dal peso della PAC Green», le politiche comuni europee che promuovono l’agricoltura sostenibile in linea con i cambiamenti climatici e una gestione più rispettosa delle risorse naturali. «In Trentino siamo stufi e stanchi — ha spiegato la portavoce della protesta Veronica Giovannini, allevatrice zootecnica di Pergine Valsugana — Dicono che l’agricoltura è il settore primario ma siamo sempre l’ultima ruota del carro. Continuiamo a subire scelte politiche scellerate e non veniamo mai ascoltati. Siamo qui perché la gente deve prendere posizione riguardo alle nostre problematiche». Una mobilitazione contro le limitazioni europee dell’uso dei pesticidi, organizzata con lo scopo di «difendere l’agricoltura e le piccole imprese dalle scelte europee, nazionali e dalle Confederazioni agricole». L’iniziativa è stata promossa dall’associazione Uniamoci Trentino, gruppo noto per le proteste no vax e no green pass realizzate durante la pandemia. Un’iniziativa spontanea dei lavoratori del settore agricolo, nata da una discussione di 5 amici contadini su un gruppo Whatsapp: «Ci siamo accorti di avere tutti le stesse paure e problematiche — ha spiegato Simone Frisinghelli, agricoltore di Rovereto — da cinque membri del gruppo in pochi giorni siamo diventati mille».
Ieri una delegazione di una decina di agricoltori è stata ricevuta dall’assessora all’agricoltura Giulia Zanotelli, con l’obiettivo, da parte dei manifestanti, di «prendere parte alle decisioni che riguardano il comparto agricolo, dando spazio alle problematiche che preoccupano un intero settore». «Siamo stati accolti da Zanotelli — racconta Matteo Largher, agricoltore di Zambana — Non abbiamo avuto molto tempo. Torneremo a discutere al Palazzo della Provincia fra dieci giorni per esporre meglio le nostre istanze. Dopo questa manifestazione il nostro obiettivo è creare un gruppo di contadini, un’associazione che possa avere un maggior dialogo con sindacati e Provincia. Dobbiamo far sentire la nostra voce come siamo riusciti a fare oggi». L’assessora ha ascoltato le esigenze poste sul tavolo dai promotori dell’iniziativa e si è impegnata nei prossimi giorni a proseguire il confronto, impostando un percorso di approfondimento sulle tematiche del mondo agricolo con il coinvolgimento di tutti i rappresentanti del settore. «L’importante — ha affermato Zanotelli — è lavorare tutti nella stessa direzione, per lo sviluppo di questo comparto così importante nel rispetto delle istanze poste dai territori e da tutti gli operatori e realtà produttive».