cronaca
sabato 27 Gennaio, 2024
di Davide Orsato
Da martedì nessun elicottero è stato in grado di raggiungere il punto dove è avvenuto l’incidente costato la vita a due giovani altoatesini: Heinzl Oberrauch e Andreas Widmann. Troppo ostili le condizioni climatiche, con vento, neve e visibilità al minimo. I tre corpi sono ancora lì. Ma da domani si alzeranno in volo altri elicotteri: quelli della Skyline – Northern Escape, la ditta che ha organizzato l’escursione di eliski rivelatasi fatale. Lo ha annunciato, sui suoi profili social la stessa ditta: «All’inizio di questa settimana — si legge nel post — un tragico incidente ha coinvolto un gruppo di nostri clienti, un pilota e una guida. Piangiamo queste terribili perdite. Abbiamo temporaneamente sospeso tutte le attività in segno di rispetto. Ma, ora, il nostro team di oltre settanta persone è pronto di nuovo a darvi il benvenuto nelle montagne». La ditta riaprirà così le sue tre «lodge», i complessi turistici che fungono da base e sarà pronta a operare di nuovo nei cieli del Columbia Britannica. Il tutto mentre, assicurano i vertici, «continueremo a dare il nostro supporto alle autorità che indagano su quanto accaduto». Una questione economica, del resto l’industria sciistica, nello stato occidentale del Canada «pesa» per 300 milioni di dollari e conta tremila posti di lavoro. Il caso va verso indagini che si preannunciano molto lunghe, e in cui avrà particolare peso anche la condizione dell’elicottero coinvolto nell’incidente. Al momento si sa che l’ultima revisione risaliva a due anni fa, quando la ditta si era accreditata presso l’ente governativo che regola il volo civile. Le ipotesi sulla dinamica parlano di difficoltà dovute alle condizioni meteo (ma la decisione di partire era soggetta alla valutazione degli organizzatori) ma si pensa anche alla possibilità di un errore del pilota, che avrebbe superato il punto considerato sicuro per l’atterraggio, schiantandosi in seguito sulla fiancata della montagna. L’elicottero si è poi spezzato in due, proiettando all’esterno i presenti, che si sono trovati in mezzo alla neve, doloranti per le ferite. I soccorsi sono arrivati tre ore dopo, a seguito di una chiamata via radio. Oltre ai due altoatesini deceduti e alla terza vittima, il pilota stesso, è stata ferita la guida e gli altri membri della compagnia: Jakob Oberrauch, l’amministratore delegato di Sportler che poi è riuscito a dare l’allarme, Johannes Peer ed Emilio Zierock, amministratore delegato della cantina Foradori. Quest’ultimo, molto legato al territorio trentino, è risultato il ferito più grave. Si trova ancora in ospedale, al Vancouver General Hospital, dove è stato raggiunto dai familiari.
Le sue condizioni sono descritte in miglioramento, è cosciente e ha avuto modo di parlare con la madre Elisabetta Foradori e la moglie Federica Bassi. Secondo quanto riferito dagli stessi familiari, l’enologo di 35 anni ha subito una frattura al collo ed è stato sottoposto giovedì a un’operazione andata a buon fine. Non ci sarebbero danni neurologici, ma lo aspetta una lunga riabilitazione. Non si sa ancora, al momento, quando la comitiva altoatesina, un gruppo di imprenditori e amici che si erano conosciuti a scuola, rientrerà in Italia.