Il fatto

martedì 30 Gennaio, 2024

Emulo di Fleximan in azione in Trentino. Tagliati i semafori della discordia a Nogaredo

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Con il favore delle tenebre ignoti hanno distrutto le lampade poste sulla strada provinciale Sp90 all’incrocio con via delle Lavine. Scerbo: «Sporgeremo subito querela»

Sono intervenuti nella notte, come nostrani Fleximan, ignoti che hanno tolto, troncando addirittura i cavi di alimentazione i due lanternoni semaforici che da qualche mese erano stati attivati sulla provinciale Sp 90 Destra Adige nel Comune di Nogaredo e più precisamente all’incrocio con via delle Lavine. Si tratta dei contestati semafori che da qualche mese sono stati attivati, dopo anni di «servizio lampeggiante», per gestire il traffico in entrata e in uscita su via delle Lavine. La loro attivazione, però, ha scontentato diversi residenti e quanti, nelle ore di punta, si trovano ad attraversare la Provinciale. Questo perché si tratta del terzo impianto semaforico nel giro di poche decine di metri. E, non sempre, ma può capitare, di trovarsi luce rossa ad ogni incrocio. Un fatto che ha fatto indispettire i viaggiatori con diverse lamentele oltre che segnalazioni in consiglio comunale con le minoranze. È probabilmente questo il sottotesto che ha spinto i ladri di semafori a compiere l’insano gesto. Molto probabilmente ispirati dalle vicende di Fleximan. «Nella notte tra sabato e domenica – ha informato il sindaco Alberto Scebrbo – alcuni vandali hanno danneggiato e rimosso due lampade semaforiche a Brancolino in prossimità dell’intersezione della Sp 90 con via delle Lavine. L’Amministrazione Comunale – precisa – condanna fermamente questo gesto di inciviltà che va oltre la normale dialettica democratica nella gestione del bene pubblico e si riduce a provocare danni all’intera collettività». Una posizione forte che viene accentuata successivamente dall’obiettivo di garantire la sicurezza di un incrocio considerato pericoloso visti i molteplici ingressi e uscite sulla statale verso i plessi scolastici locali. «L’impianto semaforico in questione – sottolinea il sindaco – è stato progettato per mettere in sicurezza il tratto interno al centro abitato di Brancolino e di mitigare in quel punto la velocità di attraversamento. Queste sono le esigenze dei cittadini che vivono lì e che il Comune deve tutelare». Dal primo cittadino, infine, la volontà di contestualizzare le divergenze instaurando un nuovo dialogo e un sano rapporto tra cittadini e istituzioni. «È possibile non essere d’accordo – ammette Scerbo – ma i modi per intervenire non possono certo essere questi. L’Amministrazione nei prossimi giorni si attiverà per sporgere formale querela per quanto accaduto».