politica
mercoledì 31 Gennaio, 2024
di Donatello Baldo
Se si andasse alla conta, al congresso della Lega potrebbe vincere Mirko Bisesti. Sempre che l’ex segretario decida di scendere in campo: «Per ora sto raccogliendo i pareri di molti militanti, che anzitutto sentono l’esigenza di riprendere voce dentro un partito». Che da anni è commissariato, che dal 2018 non riunisce gli iscritti per un confronto e per la scelta del “capitano” trentino.
Diego Binelli, il commissario, è stato infatti nominato da Salvini, togliendo la segreteria proprio a Bisesti all’indomani delle elezioni comunali perdute da centrodestra. Il nuovo congresso è fissato per il 25 marzo, e l’ex segretario potrebbe tornare in sella.
Dipende tutto dalle tessere, che in tutto sono circa 200.
Binelli il «prescelto»
Nei giorni scorsi c’è stata una riunione del direttivo provinciale della Lega.
Lì Binelli ha annunciato la data del congresso, e su richiesta di Bisesti ha ammesso che intenderebbe presentarsi come candidato segretario. Una candidatura — è opinione di tutti i leghisti — che ha la benedizione di Fugatti. Il commissario è infatti legato al governatore, così come molti dei big del partito. «Io sono disponibile se la mia candidatura è unitaria», ha dichiarato.
Unitaria e unica, la volontà di una condivisione che non «spacchi» il partito, che eviti contrapposizioni che andrebbero per forza di cose ad analizzare gli anni del commissariamento, il calo di elettorato e di iscrizioni al Carroccio. E che potrebbero mettere anche in evidenza la tendenza a governare il partito senza coinvolgere gli iscritti.
Questione di tessere
Dicevamo che se si va alla conta potrebbe vincere Bisesti. Per una questione di tessere, che in gran parte sono ancora quelle che ha fatto lui ai militanti del 2018, anno del trionfo della Lega alle elezioni provinciali. Negli anni successivi non ne sarebbero state fatte molte, anzi se ne sono perse. Veniamo ai numeri: il grosso dei militanti iscritti sono a Trento e a Rovereto. Una quarantina sarebbero quelle sul capoluogo e una trentina nella Città della Quercia. Ne risulterebbero poi una trentina in Valsugana, una quindicina in Val di Non, una decina in Val di Sole. E altrettante tra Ala e Avio, così nel Basso Sarca, in Val di Cembra cinque, mentre 35 sarebbero le tessere “militanti” in Val di Fiemme.
Binelli ha i big, Bisesti i numeri
Ma di chi sono le tessere? Dei big del partito, che sono schierati chi con Bisesti e chi con Binelli. Quest’ultimo ha i pesi massimi, assessori e consiglieri in carica. Con lui il presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher, l’assessora Giulia Zanotelli, l’ex assessora Stefania Segnana, la sindaca di Riva del Garda Cristina Santi. Con Bisesti gli ex consiglieri provinciali: Denis Paoli, Gianluca Cavada e Mara Dalzocchio. Meno big degli altri, ma con più tessere. Dalzocchio controlla quelle roveretane, che sono molte, mentre Cavada quelle della Val di Fassa, che sono tante anche quelle confrontate con altri territori. Su Trento, poi — altra città con un bel pacchetto di tessere — c’è un altro ex consigliere che potrebbe essere vicino a Bisesti, Devid Moranduzzo, segretario della sezione del capoluogo; senza contare che sulla città la “signora delle tessere” è Bruna Giuliani, mamma di Mirko Bisesti.
La mediazione
Sembra però che nessuno voglia andare alla conta interna, che tutti cerchino un segretario unitario e condiviso. La “minaccia” della discesa in campo di Bisesti potrebbe essere una strategia per cercare un terzo nome, che non sia l’elezione dell’ex segretario — che potrebbe essere letta come rivalsa — ma che non sia nemmeno di continuità.
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