L'intervista

giovedì 1 Febbraio, 2024

Incendio di Vergonzo, la testimonianza: «Così ho salvato mia sorella»

di

Marino Gusmerotti: «Ho raggiunto in casa Mariuccia prima che arrivassero fiamme e fumo»

«Il Padre Eterno ha guardato giù». Marino Gusmerotti guarda al cielo e ringrazia per lo scampato pericolo. Non per se stesso, ma per la sorella Mariuccia Gusmerotti, 71 anni, salvata poco prima che fiamme e fumo invadessero la sua abitazione: «Mariuccia sta bene – spiega Marino – ma è molto spaventata»
«Io abito nelle case che si trovano a monte degli edifici dov’è scoppiato l’incendio – racconta Marino – alle 1.30 mia moglie era ancora sveglia, prima di andare a letto ha guardato fuori dalla finestra del bagno ma non c’era nulla di strano. Alle 2.10 – prosegue – mi ha chiamato mio cugino, Adriano Crosina, che vive nella casa che confine con l’edificio che ha preso fuoco. All’inizio non capivo cosa stesse succedendo, poi ho visto le fiamme e ho subito pensato a mia sorella Mariuccia. Sono corso giù e ho raggiunto la sua casa: lei vive al secondo piano, sotto il solaio. Stava dormendo, non si era accorta di nulla: l’ho svegliata e l’ho aiutata ad uscire. Se non l’avessi fatto, non so cosa sarebbe potuto succedere. Poi sono arrivati subito i pompieri».
La casa della donna ora non è agibile e lei è stata ospitata dal fratello.
È stata una notte dura anche per la famiglia di Adriano Crosina. È stato il figlio, Mirko Crosina, 21 anni, il primo a dare l’allarme. «Io lavoro in fabbrica e sono tornato a casa a mezzanotte e un quarto una volta finito il turno – spiega Adriano Crosina – sono rimasto sveglio ancora un po’, dieci minuti prima delle 1 sono andato a letto. Alle 1 è arrivato anche mio figlio Mirko».
Un’ora più tardi si è scatenato l’inferno: «Erano circa le 2 – continua il racconto Adriano Crosina – mio figlio ha sentito dei botti molto forti ed era convinto che qualcuno gli stesse rubando la macchina. Sono andato a vedere e a quel punto ho visto le fiamme: sono sceso di corsa per spostare l’auto e ho chiamato il 112 per dare l’allarme. A quel punto mi sono reso conto che il tetto della casa mia cugina Mariuccia (che vive da sola) stava bruciando. Ho chiamato Marino, che è subito andato a soccorrerla».
Al momento la famiglia di Adriano (oltre alla moglie e ai due figli anche il fratello Marco e la mamma, che vivono in un altro appartamento dello stesso edificio) è sfollata: «Questa sera (ieri per chi legge ndr) siamo ospiti di amici. Casa nostra ha il tetto danneggiato e l’impianto elettrico staccato: non so quanti giorni ci vorranno per sistemare il tutto. Dovrò chiedere al sindaco di Comano la disponibilità di un appartamento sino a quando non saranno conclusi i lavori di ripristino».
Le ultime parole Adriano le dedica ai vigili del fuoco: «Hanno fatto davvero un lavoro incredibile, se non ci sono stati danni più gravi è merito loro».
Tra gli sfollati c’è anche la famiglia di Paolo Serafini. A seguire tutte le operazione di spegnimento durante la notte c’era Aldo Serafini, persona molto nota per il suo impegno come amministratore: è stato sindaco di Bleggio Inferiore prima che questo confluisse nel comune di Comano Terme: «Mi sono svegliato alle 3 di notte – spiega Serafini – l’unica cosa che posso fare è un plauso ai vigili del fuoco: hanno fatto un grande lavoro, evitando che le fiamme si espandessero ad altre abitazioni».