Villamontagna

venerdì 2 Febbraio, 2024

Campel, soluzione vicina per il ritorno del rifugio

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Asuc e Comune si sono già incontrati e cercano l’accordo. La struttura è chiusa da 12 anni. Servono fondi da Provincia e municipio per i lavori di ristrutturazione

Il rifugio Campèl ha bisogno di una nuova vita da ormai troppi anni. Sono dodici anni, circa, che quel rifugio che si trova sulla collina di Trento è chiuso e non ha ancora visto un punto di incontro tra le parti coinvolte per rinascere e riaprire le sue porte. È una questione annosa che vede coinvolti il Comune di Trento e l’Asuc (Amministrazione separata a uso civico) di Villamontagna e che, si auspica, nel 2024 potrebbe sbloccarsi. Lo desiderano ed è ciò a cui ambiscono entrambe le parti, così come i tanti trentini che quel luogo lo hanno frequentato e apprezzato fino al giorno prima della sua chiusura. E quest’ultima, la chiusura di dodici anni fa, era stata disposta dal Comune, che all’epoca affidava il rifugio Campèl tramite bando, perché era necessaria una ristrutturazione dei locali. Dopo è nata Asuc di Villamontagna ed è arrivato un altro progetto, più ambizioso, sui tavoli dei tecnici. Negli anni ci sarebbe stata anche la possibilità di ristrutturarlo il rifugio e con gran parte delle risorse provinciali, ma con un accordo che avrebbe lasciato la gestione dello stesso, ristrutturato, per un lasso di tempo al Comune, per poi tornare nella disponibilità di Asuc. Il tutto, però, si è fermato per una divergenza di vedute tra l’Amministrazione comunale e il direttivo dell’epoca di Asuc che si è protratta nel tempo, con alcune battute finali lo scorso anno, quando l’argomento è tornato in auge. Inizialmente, per il rifugio, era stato pensato un primo progetto di ristrutturazione dal Comune, qualcosa di non troppo oneroso. «Erano stati stanziati meno di trecento mila euro per realizzarlo» ricorda l’assessore Italo Gilmozzi. Poi, è intervenuta Asuc con un altro progetto definito «più ambizioso» e più costoso. Il costo previsto si aggirava intorno al milione e mezzo di euro. Per poterlo realizzare, però, era necessario avere delle risorse per le quali il coinvolgimento del Comune e della Provincia era d’obbligo. In tutti questi anni, però, il rifugio Campèl non è stato ristrutturato ed è necessario che venga fatto, altrimenti non sarebbe possibile rimetterlo in funzione, rimanendo una struttura abbandonata. Nel frattempo, oltre a essere passati molti anni, è cambiato anche il direttivo Asuc di Villamontagna; a dicembre del 2023 ne ha assunto la presidenza Matteo Tomasi. «Negli anni precedenti non siamo riusciti a trovare un accordo – afferma l’assessore Gilmozzi – Oggi, sia il Comune sia Asuc hanno intenzione di sistemare la situazione, abbiamo avuto modo di incontrarci a inizio anno, ma ancora non abbiamo approfondito la faccenda». L’idea, da quanto trapelato, pare essere quella di una possibile riapertura del tavolo delle contrattazioni ripartendo proprio dall’ultimo progetto condiviso dalle parti all’epoca, probabilmente revisionandolo sulla scorta delle necessità attuali. Un punto zero, dal quale riprendere la discussione e decidere il futuro del rifugio Campèl, per comprendere come procedere nella direzione di una risoluzione. «Una volta raggiunta la condivisione sul progetto, troveremo le formule di accordo per procedere» sottolinea l’assessore Gilmozzi. La strada da intraprendere è sempre la stessa proposta negli anni: il rifugio viene sistemato dal Comune con, si auspica, una parte di risorse provinciali. Il comune lo sistemerebbe e lo terrebbe in gestione alcuni anni per poi restituirlo nuovamente ad Asuc. «Sicuramente un progetto dobbiamo portarlo avanti – conferma il presidente Tomasi – Ci siamo appena insediati e quindi in questo momento stiamo sistemando la contabilità rispettando le sue scadenze e lavorando su diversi settori. Ci siamo già incontrati con l’assessore, ma dobbiamo rivederci. Sicuramente dobbiamo risolvere la situazione».