il lutto
sabato 3 Febbraio, 2024
di Paolo Morando
Ristoratore originale e appassionato, dopo essere stato per tanti anni giornalista rigoroso. E prima ancora, negli anni Ottanta, musicista e cantante frontman (e pure autore dei testi originali) in tanti importanti gruppi rock trentini come Blue Night, Ice Age, Andy is a Punk e Dispaccio: con quest’ultima formazione incise anche un disco. Stefano Bertoni ha attraversato più vite e coltivato tante amicizie: ci ha lasciato l’altra notte, a soli 62 anni compiuti da meno di un mese, dopo una rara malattia che aveva scoperto la scorsa estate e che ha affrontato con dignità e determinazione, decidendo lui stesso dopo mesi di cure sfiancanti di trascorrere a casa gli ultimi giorni. E saranno in tanti a ritrovarsi lunedì prossimo 5 febbraio alle 14, nella Sala del Commiato del cimitero monumentale di Trento, per salutarlo laicamente per l’ultima volta, assieme alla moglie Barbara: un amore di lunga data coronato dal matrimonio appena lo scorso maggio.
Stefano Bertoni era il titolare del ristorante «Il Posto di Ste», in pieno centro cittadino in via Malpaga: lo aveva aperto a marzo del 2019 e in poco tempo, con la sua proposta non convenzionale, si era conquistato una clientela affezionata. «Vini, primi e affini» è lo slogan del locale, nel cui menu Bertoni ha trasfuso la propria competenza affinata già a partire dal 2014, quando aveva aperto una panineria gourmet all’incrocio tra via Galilei e largo Carducci, con lo stesso nome che poi avrebbe dato al ristorante: ed erano panini con salumi, formaggi e quant’altro di altissima qualità, materie prime che reperiva in tutta Italia da produttori di nicchia. E lo stesso i vini: la sua carta, curatissima, pure era frutto di sue trasferte e degustazioni, per tenerla costantemente aggiornata. Lo chef Alfio Ghezzi, per dire, aveva chiesto recentemente la sua consulenza per ridefinire la propria.
Ieri lo ha ricordato su Facebook il sindaco Franco Ianeselli: «Ci andavo spesso, e non solo per mangiare, ma per incontrare la comunità che Stefano era riuscito a creare intorno al suo “posto”. Caro Stefano, te ne sei andato davvero troppo presto. Ci mancherai e mancherai alla città. Un abbraccio forte alla tua Barbara». Tra i messaggi di cordoglio, l’assessore provinciale Mario Tonina: «È una notizia che addolora come sempre accade quando vengono a mancare persone conosciute per la loro storia e la loro attività. Lo ringraziamo per quanto fatto nel settore della comunicazione sanitaria ma anche, da ultimo, per aver dimostrato determinazione, coraggio e passione: qualità che gli sono servite a diventare ben presto un punto di aggregazione per la nostra comunità». Sgomento e tristezza vengono espressi dall’Azienda sanitaria provinciale. «L’Ufficio comunicazione ricorda l’ex collega Stefano, amico e giornalista appassionato che ha saputo dare nel corso del suo percorso professionale impulso alle attività di informazione e comunicazione istituzionale con creatività e passione. Ci stringiamo alla famiglia nel ricordo del caro collega. Al cordoglio si unisce il Consiglio di direzione di Apss».
Non era stato facile, per Bertoni, reinventarsi un lavoro dopo tanti anni come giornalista all’edizione di Trento dell’Alto Adige, collaboratore di cronaca e spettacoli. Nel 2000 aveva lasciato il giornale, che mai si decideva ad assumerlo (benché avesse lavorato per svariati mesi anche al Corriere delle Alpi di Belluno, allora dello stesso gruppo editoriale), passando all’ufficio stampa dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Ma anche lì, dopo undici anni, il rapporto si era interrotto. E così aveva deciso di abbandonare il mondo dell’informazione, poco prodigo di soddisfazioni, per gettarsi anima e corpo in quello della ristorazione. Doveva imparare un po’ tutto ma lo fece senza mai mollare, con in testa l’idea del “suo” locale: e la prima versione del Posto di Ste, aperto nel giugno del 2014, aveva fatto centro, guadagnandosi recensioni a cinque stelle. Cinque anni dopo, appena duecento metri più in là, un altro salto: dalla paninoteca al ristorante vero e proprio. E anche nel nuovo Posto di Ste, Bertoni aveva deciso di dare un taglio particolare al proprio locale, distinguendosi per un menu di ricercata raffinatezza – la qualità dei prodotti è sempre stata il suo pallino -proponendo però anche piatti ormai “pop” con una cura impeccabile. Cacio e pepe, gricia, carbonara, vitello tonnato, anche l’hamburger, anni luce distante da quelli dei fast food: li definiva «gli immancabili». E appena seduti ai suoi tavoli, con la bella stagione anche nel cortiletto esterno, nella golosa scelta tra una tartare e un risotto al limone, ecco un altro suo marchio di fabbrica: ci si vedeva infatti portare subito dell’olio pregiatissimo in cui inzuppare del pane altrettanto speciale, per farti sentire a casa.
Bertoni attese per mesi che passasse la bufera del Covid: una mazzata per tutto il mondo della ristorazione, ancor più per un locale appena aperto come il suo. Ma una volta archiviati lockdown e mascherine, rieccolo lì ad attendere i clienti seduto appena fuori del locale, spesso con il sigaro, pronto a tirare fuori un paio di calici per farti compagnia chiacchierando. Già da ieri pomeriggio gli amici possono salutarlo nella camera mortuaria del cimitero, dopodomani (lunedì) alle 14 la cerimonia nella sala del Commiato. La cosa più difficile, avendolo conosciuto bene, sarà scegliere il vino giusto per il brindisi d’addio.