politica
sabato 3 Febbraio, 2024
di Donatello Baldo
La gara a chi si accaparrava le grazie e le attenzioni di Adolfo Urso l’hanno vinta Alessia Ambrosi e Andrea de Bertoldi. Ieri, ospite della Camera di Commercio per un intervento su «Strategie e politiche industriali per lo sviluppo del Paese», il ministro ha dialogato con il governatore Maurizio Fugatti e con il presidente dell’ente camerale Gianni Bort. Ha parlato di come il Trentino «sappia coniugare imprenditoria e volontariato», del prossimo G7 sulla tecnologie e sull’Ai che si terrà proprio a Trento. Ma a margine della conferenza ha detto la sua anche su Fratelli d’Italia, entrando a gamba tesa nel dibattito congressuale. Ha infatti tracciato un identikit di chi debba essere il prossimo presidente del partito trentino: «Una persona conosciuta, che si sia misurata con il consenso, una figura da scegliere tra i tanti dirigenti, consiglieri provinciali, comunali, parlamentari». Non ha detto esplicitamente che se fosse per lui il nome giusto sarebbe Alessia Ambrosi, ma quasi. E in ogni caso ha affondato la candidatura di Alessandro Iurlaro, nome proposto dal commissario uscente Alessandro Urzì.
Iurlaro bocciato
«Dobbiamo pensare in grande», questo il messaggio che ha voluto lanciare il ministro, rivolto al suo partito. «Qui sono stato commissario e il partito che ho lasciato (era il 2018, ndr) è risultato prima forza politica alle elezioni nazionali. Abbiamo eletto candidati che hanno saputo trainare il consenso, mi riferisco a Ambrosi, a Urzì, a de Bertoldi». E spiega che la ricetta per vincere, allora, è stata «l’unità e la valorizzazione del meglio della classe dirigente». Da qui il parallelo con il congresso imminente, che si celebrerà il 17 febbraio, e un nuovo messaggio: «Scegliete il presidente che meglio possa esprimere questa esperienza e questa capacità, questo consenso che si è ottenuto. E mi auguro che sia possibile arrivare a una candidatura unitaria, che sia rappresentativa in termini di consenso, una persona conosciuta».
Meglio un eletto
E dopo l’identikit, che non assomiglia affatto al nome proposto dal commissario Urzì, quello di Alessandro Iurlaro, il ministro prosegue raffinando ancor di più il profilo del giusto candidato alla guida del partito: «Ci sono nomi rappresentativi, esponenti parlamentari, dirigenti molto validi. L’amica Francesca Gerosa ha ora un ruolo importante nel governo del Trentino, poi ci sono i parlamentari, poi i consiglieri provinciali. L’importante — ripete — è che siano persone conosciute, che si siano misurate con il consenso». E infine, una stoccata, che sembra ricordare che Fratelli d’Italia, con la gestione Urzì, non ha raggiunto l’obiettivo: «Dobbiamo tornare a essere il primo partito anche in Trentino», perché alle provinciali ha preso più voti il Pd, e nel centrodestra la Lega.
Urzì difende «Carneade»
«Ognuno ha la sua idea — dice subito il commissario uscente — poi però sono gli iscritti a decidere». E a proposito di iscritti, quanti sono? Ambrosi e de Bertoldi dicono che sono «segreti», che le tessere le ha in mano solo il commissario: «Sono circa 700 — spiega Urzì — ma non è che mi metto a contarle tutti i giorni». E prosegue nella difesa del “suo” candidato, che non vuole sia descritto come un “Carneade” qualunque: «Non credo che serva una figura politica, ma una figura capace di gestire l’organizzazione del partito. L’espressione politica, in Trentino, è già rappresentata dal gruppo in Consiglio provinciale, dalla vicepresidente della Provincia. Per la presidenza di Fratelli d’Italia — ribadisce — serve un braccio operativo». E aggiunge: «Poi sarebbe meglio che fosse una persona che sta sul territorio 24 ore su 24», insomma non un deputato, non Ambrosi, per essere chiari.
Ambrosi: «Sono lusingata»
La deputata, però, forza le dichiarazioni del ministro e si sente investita dal suo endorsement: «Ringrazio il ministro per queste parole che fortemente mi lusingano. Sono ovviamente a disposizione. In merito alla disponibilità alla candidatura deciderò entro il fine settimana, quando finiremo le consultazioni».
L’incontro con i consiglieri
A proposito di consultazioni, ieri il deputato Andrea de Bertoldi e la collega Alessia Ambrosi hanno incontrato, nella sede dei gruppi consiliari, gli eletti. Carlo Daldoss, Daniele Biada e Christian Girardi. Ovviamente per cercare convergenze sul nome di Ambrosi alla guida del partito. «Un incontro positivo — dicono i sostenitori della deputata — con gli eletti e alcuni presidenti di circolo. E a brevissimo, nelle prossime ore, Alessia scioglierà le sue riserve e dirà se correrà per la presidenza». I tre consiglieri, fino ad ora, hanno mantenuto una certa equidistanza tra le parti, ma molti osservatori ricordano che nel partito sono stati portati da de Bertoldi, e il rapporto tra il deputato e gli eletti sembra saldo.
La foto con Cia
Il ministro Urso, ieri, ha assecondato anche la gara delle fotografie, riuscendo a un certo punto a far stare nell’obiettivo tutti gli esponenti del partito: cosa incredibile. C’erano Urzì, Ambrosi e de Bertoldi tutti assieme. A un certo punto è spuntato anche Claudio Cia, eletto con Fratelli d’Italia che poi se n’è andato per i molti contrasti con Urzì. Urso lo ha salutato, lo ha abbracciato, e si è messo in posa per una foto anche con lui e il resto dei dirigenti del partito. Il commissario però ha lasciato il gruppo, anche se Urso con lo sguardo gli chiedeva di restare: «Con quelli sospesi dal partito non faccio le fotografie».
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