L'incontro
sabato 3 Febbraio, 2024
di Francesca Dalrì
Rimpolpare l’organico del Comune; provvedere alla manutenzione dei servizi idrici, fognari, di illuminazione pubblica, viabilità e sicurezza viaria, di tutela degli spazi e del verde pubblico; valorizzare le scuole e la cultura (la casa sociale di Lona, il teatro, il punto lettura), nonché ripristinare quelle mancanti, come la ludoteca; puntare sulle risorse naturali e sul rilancio turistico di Lona-Lases e promuovere la collaborazione la Comunità di valle e i Comuni limitrofi.
Per la prima volta dopo quasi quattro anni dall’ultimo sindaco eletto, i cittadini di Lona-Lases ieri sera hanno avuto tra le loro mani un programma elettorale in cinque punti, stampato su un pieghevole che riportava nomi, volti e modalità di voto per eleggere l’unica lista in lizza per le comunali del prossimo 25 febbraio. La lista «Lona-Lases Bene Comune» è riuscita anche a riempire il teatro di Lona ben oltre i suoi 90 posti, raccogliendo una partecipazione che in paese non si vedeva da tempo e che non si era vista nemmeno per le due serate organizzate dal prefetto Filippo Santarelli, che il teatro sì l’aveva riempito, ma per la maggior parte di persone da fuori Comune. Così come non si vedeva da tempo una platea entusiasta, pronta ad applaudire alla fine di ogni intervento.
Sul pieghevole svettava il logo della lista: un ceppo secco dal quale nasce un germoglio verde. Sul palco tutti e 11 i candidati consiglieri, presentatisi a uno a uno assieme al candidato sindaco Antonio Giacomelli, avvocato, l’unico da fuori paese. «È triste vedere un paese bistrattato da un’opinione pubblica ingrata rispetto a quanto ha ricevuto, perché la vostra economia ha retto per anni le sorti del territorio – ha esordito Giacomelli –. La vostra partecipazione questa sera è un segno di come ci sia la voglia di dare il colpo di reni finale e dimostrare che Lona-Lases non è la cenerentola del Trentino, ma un paese che ha dato tanto e può ancora dato tanto. È finito il tempo della distruzione, ora è il tempo di costruire, assieme, su idee forti, che non devono essere chissà che innovative. Si tratta di partire con il piede giusto, con un’amministrazione presente e vivace che dia risposte ai giovani e agli anziani. Andate a votare». Giacomelli si è poi presentato al pubblico: «Io non so neanche dove sia il municipio e questo forse la dice lunga sul fatto che questa la vedo come una carica onorifica, non come un mandato politico. Sarò come i famosi civil cervant anglosassoni: a servizio della comunità. Se vorrete adottarmi, sarò onorato di rappresentarvi». In sala anche numerosi rappresentanti delle istituzioni locali provinciali: l’assessore Achille Spinelli, il presidente della Comunità di valle Simone Santuari, i consiglieri provinciali Stefania Segnana e Claudio Cia, il sindaco di Albiano Martino Lona, ma anche il presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini che, pur non presente, ha fatto pervenire il suo messaggio di sostegno: «Vi invito a dare prova di compattezza perché questo voto rappresenta il più fragoroso no alla criminalità. Le istituzioni qui hanno vinto perché hanno saputo riconquistare la fiducia dei cittadini, dimostratelo il 25 febbraio». Chiamato sul palco, anche Santuari ha portato il proprio pieno sostegno alla lista. «Sono qui per ringraziarvi – ha detto il presidente della Comunità di valle – perché non è facile mettersi in gioco dopo anni così. Non mi sarei mai aspettato questa sala così piena e penso che questo sia già il grosso cambiamento: vedervi numerosi e con entusiasmo. Sono anni che discutiamo con il commissario, che è lontano fisicamente e che di voi, della comunità e della vostra storia non conosce nulla. La comunità bisogna viverla, essere dentro le associazioni come lo sono tutti i candidati qui oggi». Pieno sostegno anche dalla Giunta provinciale, rappresentata da Achille Spinelli, che ha assicurato la collaborazione di tutte le strutture provinciali, in primis il Servizio minerario. «Questa comunità è stata ingiustamente mortificata da vicende che l’hanno solo toccata, che sono state superate e saranno sicuramente dimenticate grazie all’impegno di un’amministrazione che vorrà fare tanto per la comunità. Questo è ancora l’unico distretto industriale della nostra provincia: è il momento di valorizzare la risorsa porfido».