Politica trentina
domenica 4 Febbraio, 2024
di Donatello Baldo
Ma quali sacrestie della politica, ma quali incontri clandestini. Del congresso di Fratelli d’Italia si discute persino dentro a un palazzetto dello sport. Anche a margine del più alto degli incontri istituzionali, quello che si svolge alla presenza del Capo dello Stato.
Ieri, infatti, non sono passati inosservati i conciliaboli tra gli esponenti meloniani. Chiacchierate, sì, ma piuttosto fitte. Tra i tre consiglieri provinciali e il senatore Andrea de Bertoldi, poi tra gli stessi tre e l’antagonista di de Bertoldi, l’assessora e vicepresidente della giunta Francesca Gerosa. Mancava solo la deputata Alessia Ambrosi, dispiaciuta di non essere stata presente: «C’era un traffico in autostrada, sono arrivata in ritardo, non aveva senso entrare a metà cerimonia». Ma se ci fosse stata si sarebbe prodigata anche lei nelle consultazioni, perché si questo si sta parlando: capire chi sta con chi tra gli aspiranti alla guida del partito, che sono Ambrosi — sostenuta da de Bertoldi — e Alessandro Iurlaro, un nome messo lì dal commissario uscente Alessandro Urzì e condiviso con Gerosa.
I consiglieri, anti-Urzì
I contatti, negli ultimi giorni, sono con il gruppo consiliare. Nessuno dei tre — Christian Girardi, Carlo Daldoss, Daniele Biada — sono organici a Fratelli d’Italia. Hanno fatto la tessera del partito il giorno in cui hanno avuto la certezza della candidatura alle elezioni provinciali. Sono però gli eletti, e il loro appoggio a questo o quel candidato potrebbe fare la differenza. Fino ad ora hanno cercato di mantenersi fuori dai giochi. Nelle vicende dei mesi scorsi — lo scontro su Gerosa vicepresidente o quello che ha contrapposto Claudio Cia al commissario Urzì — hanno mantenuto posizioni altalenanti. E mai ufficiali. Nessuna dichiarazione, nessuna intervista, solo poche parole filtrate da laconici comunicati stampa. Ora però potrebbero scendere in campo, e stare con Alessia Ambrosi. Perché ne condividono il progetto che ha per il partito? No, ma Ambrosi è contro Iurlaro, che è il nome di Urzì, che è collegato a Gerosa. Perché ai tre, pare di capire, che Urzì abbia puntato tutto sulla vicepresidente non è andata giù.
La pacificazione con Fugatti
I tre consiglieri hanno poi un punto in comune con Ambrosi e Urzì, la volontà di normalizzare i rapporti con il governatore Fugatti. La deputata — ex leghista — pare che in questi ultimi mesi abbia riallacciato i rapporti con il capo della coalizione. Colui che Gerosa voleva scalzare, verso cui — con Urzì — si è spesso posta in contrapposizione. I tre starebbero dunque valutando un appoggio a Ambrosi presidente proprio in quest’ottica. Perché Daldoss è uomo di governo, e così i due ex sindaci diventati consiglieri comunali.
Le tessere, i circoli
Al congresso, convocato per il prossimo 17 marzo, si vince con le intese trasversali e, a volte, interessate. Ma si vince sopratutto con il voto degli iscritti. Che, a detta del commissario Urzì sono circa 700. «Il problema è che i nomi dei tesserati li conosce solo lui», spiegavano nei giorni scorsi i sostenitori di Alessia Ambrosi. Si contano allora i circoli «amici»: «A Trento tanti con noi, a Rovereto anche. Abbiamo la maggioranza degli iscritti in Val di Non, in Val di Sole, perché nelle valli sulla questione dell’orso non sono mica d’accordo con Gerosa che va a braccetto con gli animalisti».