Il caso
martedì 6 Febbraio, 2024
di Tommaso Di Giannantonio e Simone Casciano
Sabato, nel giorno dell’inaugurazione, è stato Luca Bronzini di Penny Wirton a provocare una frattura. Il suo richiamo a fare di più sul fronte dell’accoglienza, forte ma garbato, ha tracciato una discontinuità rispetto al cerimoniale. Ieri, a distanza di due giorni, si è creata un’altra frattura intorno alla celebrazione di Trento come Capitale europea del volontariato. Una crepa diversa, che assume i tratti della polemica. La Federazione trentina delle Pro Loco ha contestato la decisione del Comune di Trento di rappresentare sul palco solo «le associazioni che si occupano di volontariato assistenziale, di sicurezza, di marginalità». «Secondo noi — scrive in un lungo comunicato la presidente della Federazione, Monica Viola — il volontariato trentino non è solo questo». Sempre ieri, il consigliere provinciale del Patt Walter Kaswalder ha denunciato una scarsa considerazione verso i vigili del fuoco. Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, si mostra amareggiato: «Trovo brutto mettere i volontari gli uni contro gli altri. Il volontariato è bello tutto, serve tutto».
Ianeselli: «Intesa con il Quirinale»
Ma facciamo un passo indietro. La cerimonia a il T Quotidiano Arena aveva una scaletta precisa: i cori della Sat e della Sosat, gli interventi di Ianeselli, del sindaco di Leopoli, del presidente della Provincia, della direttrice e della presidente dei Centri del volontariato europeo e italiano, e infine, prima del discorso del presidente della Repubblica, gli interventi di tre volontari. Luca Bronzini appunto, coordinatore della Scuola Penny Wirton, che offre gratuitamente lezioni di italiano agli stranieri. Poi Serena Endrizzi, presidente di Intrecciante, squadra di calcio di Trento che unisce ragazzi del posto, migranti e universitari. E infine Annamaria Minotto, volontaria di Pronto Pia, che dona e riceve compagnia dagli anziani soli. Altri mille volontari sono stati invitati sugli spalti. «Sono state invitate tutte le realtà. La funzione della giornata è stata scelta in accordo con tutti e in sinergia con il Quirinale per dare voce ad associazioni di base, non a quelle più strutturate», spiega il sindaco.
Pro Loco: «Nessuno spazio a noi»
Una scelta che non è stata apprezzata dalle Pro Loco. «Abbiamo partecipato con il cuore pieno di orgoglio all’inaugurazione: ci sentiamo infatti partecipi in prima persona, come rappresentanti dei 20mila volontari delle 213 Pro Loco trentine — così esordisce la presidente Monica Viola nelle sue «riflessioni» — L’immagine che esce da questo primo grande appuntamento ci permette di fare una riflessione: ogni volontario ha pari dignità indipendentemente dal settore. Comprendiamo che ci sia più riconoscimento da parte dell’opinione pubblica di quelle associazioni che si occupano di volontariato assistenziale, di sicurezza, di marginalità, in quanto svolgono azioni indispensabili e a volte vitali. Ma il volontariato trentino non è solo questo».
Nel comunicato si ricorda anche l’impegno delle Pro Loco nei mesi del Covid. «Volontariato — aggiunge — che durante la pandemia è emerso in tutto il suo valore, illuminando anche i momenti più bui, prendendosi cura di tutte le persone senza distinzione. Questo fanno le Pro Loco e tutti quelli che si impegnano nella promozione della socialità, della cittadinanza attiva e impegno civico ogni giorno».
Si fa poi un lungo elenco di «mission»: contrasto allo spopolamento, promozione della partecipazione, creazione di un tessuto sociale più forte, trasmissione di tradizioni e riti. «Certo — conclude Viola — questo tipo di impegno non fa notizia e scalpore, ma è ciò che rende viva la società e diffonde il senso del fare gratuito, senza aspettarsi niente in cambio, tranne un eventuale gradito riconoscimento delle istituzioni. Quello che non ha trovato spazio in questo importante momento è proprio quel volontariato che tiene in piedi le comunità, che i problemi li anticipa creando occasioni per stare insieme, costruendo spazi per contribuire in forma attiva e creativa, come auspicato dal presidente Sergio Mattarella».
Kaswalder: «Assenti i pompieri»
Sulla stessa lunghezza d’onda le parole del consigliere Kaswalder, che in Aula ha affermato che «è mancata la presentazione dei vigili del fuoco. Una pecca». Poi, a margine, ha precisato: «Ho fatto solo un appunto, nessuna critica. Sarebbe stato bello sottolineare la peculiarità dei vigili del fuoco volontari, un vanto per il Trentino: 239 corpi, 6.400 vigili, 1.230 allievi, nel 2023 586mila ore per 28 mila interventi».
Ianeselli: «Brutta polemica»
Ianeselli non ci sta. «Nel filmato iniziale — puntualizza — i vigili del fuoco c’erano e io li ho ricordati nel mio intervento. Mattarella ha fatto la foto anche con loro. Per la Capitale abbiamo previsto una campagna di promozione specifica per i vigili del fuoco per trovare nuove leve. La mia volontà — prosegue — è quella di non dividere il volontariato. È sbagliato fare questo. I volontari hanno punti di vista, come ha ricordato anche Fugatti, plurali, e ci riconosciamo con tutti. Per il Comune il 2024 deve essere di unità del volontariato, non di mettere gli uni contro gli altri. Abbiamo ricevuto questo riconoscimento proprio per le diverse forme di volontariato. E la bellezza e l’emozione di sabato è stata quella di sentire tutto il Trentino nelle parole dei volontari. C’è un anno di tempo per valorizzare tutti».