I dati
giovedì 8 Febbraio, 2024
di Gianluca Ricci
Il bilancio 2023 di Amsa deve ancora essere approvato ufficialmente dal consiglio di amministrazione, ma i numeri sono quelli e difficilmente potrebbero essere modificati. Ecco perché il suo presidente, Renato Veronesi, si è presentato comunque in consiglio comunale ad illustrare tutto quello che la società in house del Comune di Arco ha realizzato nel corso dell’anno appena trascorso. È stata questa la sua ultima volta, visto che fra qualche mese scadrà il mandato e al suo posto, l’anno prossimo, ci sarà qualcun altro, con ogni probabilità l’ex assessore Tomaso Ricci. A tenere banco in particolare nel corso della serata è stato il resoconto sull’attività della nuova piscina, «una struttura realizzata in tempi record soprattutto per i nostri residenti – ha detto il sindaco Alessandro Betta – e poi apprezzata anche dai turisti. Amsa ha fatto qualcosa per tutta la comunità. Certo, questo territorio ha bisogno di altri spazi acqua, quella struttura non può bastare per soddisfare le richieste», visto che gli ingressi nei pochi mesi di apertura della struttura hanno superato quota 30mila. Numeri che giustificherebbero ampiamente la realizzazione di un impianto sovracomunale come quello sul quale Amsa e Apm stanno ragionando da qualche mese: «L’area più adatta per questa struttura – ha detto Veronesi – è quella di sant’Andrea. Più che di una piscina, però, si dovrebbe trattare di una “cittadella dello sport”, dove, oltre alla vasca, dovrebbero trovare posto una palestra che sostituisca il tendone attualmente presente nell’area e spazi da destinare al tiro con l’arco e al campo pratica di golf. La nostra relazione l’abbiamo consegnata alle due municipalità, a cui ora spetta il compito di fare le necessarie valutazioni». I consiglieri comunali, in particolare quelli di opposizione, hanno chiesto al presidente Veronesi alcune delucidazioni. Ugo Perini non è ancora convinto che quella struttura sia stata realizzata per tutta la comunità, ma principalmente per i clienti del campeggio di Prabi, anch’esso di proprietà di Amsa, visto che loro il biglietto di ingresso all’Aquapark non lo pagano. Veronesi ha confermato che le vasche sono a disposizione di tutti coloro che riescono ad entrare prima che venga raggiunto il limite di capienza, quindi al momento non c’è alcuna disparità di trattamento. Diverso sarà se e quando le amministrazioni concorderanno sulla realizzazione della “cittadella dello sport”: in quel caso, ma sarà il prossimo cda a deciderlo, l’Aquapark di Prabi diventerà pertinenza esclusiva del campeggio, anche perché al momento i costi (7 milioni e 400mila euro circa) sono sostenuti esclusivamente da Amsa senza alcun contributo pubblico, tanto che per la prossima stagione la società ha già chiesto al Comune di rivedere verso l’alto le tariffe: «La concorrenza è molto elevata – ha spiegato Veronesi – e noi possiamo agire solo all’interno di una normativa più stringente rispetto a quella riservata ai privati». Ma non di sola piscina vive Amsa: così Veronesi ha presentato successivamente tutti gli altri dati relativi al 2023, a partire dai ricavi, pari a tre milioni 347mila euro, con un utile netto di 407mila euro (200mila sono stati detratti in quanto relativi ai costi di ammortamento della nuova piscina), per proseguire con le presenze nei campeggi (155mila in totale, la maggior parte delle quali di nazionalità tedesca) e gli incassi dei parcheggi, pari a 360mila euro e rotti. Tante le domande dei consiglieri, in particolare sul futuro dell’ex stazione delle autocorriere e dell’ex oratorio: nessuna novità di rilievo per il momento. Fra qualche mese, con il rinnovo del cda della società e del presidente, forse se ne potrà sapere qualcosa di più.