Il ricordo
giovedì 8 Febbraio, 2024
di Enrico Callovini
Riservato, amante della montagna e dello sport in generale, dedito all’insegnamento. Si può riassumere in questi pochi concetti che persona era Paolo Zucal, il 61enne di Cles scomparso tragicamente lo scorso martedì 6 febbraio, mentre si trovava sul sentiero del Lec. Ex insegnante e ingegnere, lascia la moglie Federica e i figli Giacomo e Mario.
Paolo, che per anni è stato insegnante di fisica all’istituto tecnico economico Pilati di Cles, era uscito martedì per una passeggiata – una delle sue tante passioni – in direzione lago di Tovel, un percorso che conosceva più che bene. Dopo aver lasciato la macchina a Tuenno, aveva deciso di proseguire sul sentiero del Lec ma, ad un certo punto, è scivolato in uno dei tratti più esposti, dove non c’è la barriera protettiva: un volo di quasi centro metri che non gli ha lasciato scampo.
Paolo aveva detto ai suoi familiari che sarebbe rientrato nel primo pomeriggio, ed è proprio per questo che sua moglie Federica, verso le 15.15, ha chiamato allarmata il centralino di Trentino Emergenza. Dopo due ore di ricerca, purtroppo, il soccorso alpino e i vigili del fuoco intervenuti sul posto hanno ritrovato il corpo privo di vita. La notizia, ovviamente, ha fatto presto il giro di quella Val di Non che tanto amava girare. Paolo, seppur persona riservata, era molto apprezzato all’interno della comunità, ancora oggi sconvolta da quanto accaduto. Profonda tristezza c’è anche nelle parole dell’amico Bruno Battocletti, che a Paolo era molto legato e con cui ha condiviso svariate avventure in montagna e sugli sci. «A lui mi legano ricordi che si snodano tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila – racconta Bruno -. Era una persona intelligente, dotato di una sottile ironia che qualche volta anche io non riuscivo a cogliere. Con lui, insieme ad altri amici, ricordo con grande nostalgia le giornate sugli sci, le escursioni in montagna e le serate passate insieme: questi diventavano sempre momenti davvero speciali. Forse il tempo ci ha separato, ma quei ricordi sono ancora vividi come le montagne che insieme abbiamo raggiunto e io non posso che dirgli grazie per questo. Ci siamo conosciuti un giovedì di carnevale di tantissimi anni fa e domani (oggi per chi legge, ndr), giovedì di carnevale, lo saluterò per sempre: che destino beffardo».
Erano in tanti, però, a conoscere il sessantunenne, che a Cles, e non solo, era ben inserito. Tra questi c’è anche la consigliera provinciale Paola Demagri. «Eravamo amici di famiglia con Paolo – ha detto -. È sempre stata una persona molto riservata, ma allo stesso tempo attiva, tranquilla, mai sopra le righe. Era ben inserito all’interno della nostra comunità. L’attività dell’insegnamento e quella sportiva lo hanno accompagnato per tutta la vita, anche se negli ultimi 6-7 anni aveva smesso di fare il professore per seguire le attività della moglie, che sono a Verona, anche se lei si era trasferita più di 20 anni fa a Cles. Amava andare a camminare e lo faceva praticamente ogni giorno e se non andava a passeggio lo vedevi giocare a tennis o a sciare. Aveva poi un forte senso di volontariato: insieme a mio marito e ad un gruppo di persone sia di Cles che della Val di Sole, ha fatto parte per più di 20 anni del soccorso piste a Marilleva».
Sia nello sport, che nel lavoro, Paolo Zucal era ben voluto da tutti, come ha detto anche ieri un suo collega, Francesco Borghesi, sottolineando come «fosse molto preparato e per questo gli studenti lo apprezzavano».
«Ho lavorato con lui qualche anno e lo ricordo come una persona garbata e discreta – ha detto Francesca Torrieri, sua ex collega al Pilati -. Non ho avuto modo di conoscerlo fuori da scuola, ma sono sicuro fosse una persona eccezionale. Sono davvero molto dispiaciuta».
Questo pomeriggio, alle 14, nella chiesa parrocchiale di Cles, si terranno i funerali.