I numeri

martedì 13 Febbraio, 2024

Dissesto idrogeologico, per frane e sicurezza spesi 38 milioni. Più di 60 casi nell’ultimo anno

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Più di 15 milioni per la sistemazione delle strade, 22 milioni di opere in appalto. Piazza Dante: fenomeni solo in parte spiegabili col cambiamento climatico

Diverse e di entità differente le frane che hanno interessato il Trentino nell’ultimo mese. Nei primi 43 giorni del 2024 sono stati registrati eventi di questo tipo nella zona della Valsugana a metà gennaio, al Bus de Vela la settimana scorsa, ieri e domenica in Val di Ledro, sulla SS240 (vedi pagina 27), e sulla strada statale 350 di Folgaria e Val d’Astico (vedi pagina 24). La Provincia, con soccorritori, tecnici ed esperti, è intervenuta sulle varie situazioni per ripristinare strade e sicurezza. Ma da almeno un anno a questa parte gli interventi di somma urgenza sulle strade e di sistemazione, ammodernamento e prevenzione realizzati o in previsione si sono moltiplicati. Sono stati almeno 60 da inizio 2023 ad oggi, per un valore complessivo di quasi 38 milioni di euro.

Crolli e frane
Nel 2023 il Servizio prevenzione rischi e Centrale unica di emergenza della Provincia ha investito circa 9 milioni per interventi che riguardano i fenomeni di crollo roccioso, frana e colata detritica. Nello specifico, sono stati spesi 4,2 milioni per le urgenze che si sono create a seguito di eventi di maltempo, 1,1 milioni per prevenzioni urgenti e 3,5 milioni per le opere di difesa realizzate in tempi non emergenziali.

La sicurezza delle strade
Durante l’anno scorso e nel mese di gennaio 2024 il Servizio gestione strade di Piazza Dante ha eseguito interventi alle reti stradali statali e provinciali per un costo complessivo di 6,5 milioni. Tra gli altri, sono stati effettuati lavori di messa in sicurezza, con la realizzazione o la sostituzione di barriere paramassi, nel comune di Primiero San Martino di Castrozza, nell’abitato di Lona, lungo la SS612 della val di Cembra, nel comune di Predazzo, a Faedo, negli abitati di Deva e Pranzo nel Comune di Tenno, nella galleria Dom tra Riva del Garda e la val di Ledro, nel comune di Vallarsa e altri ancora.

I lavori pubblici
Dal 2023 a oggi, il Servizio opere stradali e ferroviarie ha progettato e in parte realizzato opere di difesa della sede viaria da frane, crolli, smottamenti: dalla realizzazione delle barriere paramassi a protezione della strada dei Crozi per il collegamento ciclopedonale Trento-Pergine (1,5 milioni) al maxi progetto in evoluzione della realizzazione della galleria paramassi lungo la SP14 del Lago di Tovel, finanziato per quasi 10 milioni dal Pnrr per interventi contro il dissesto idrogeologico e per 2, 3 milioni dalla Provincia, per un totale di 12 milioni. Da ricordare anche i lavori di mitigazione del rischio da crolli della SS421 tra San Lorenzo in Banale e Molveno (6,8 milioni), messa in sicurezza della SS350 di Folgaria e di Val d’Astico dopo la frana precedente (1,5 milioni), il rifacimento del muro di sostegno sulla SP22, in località Sorne di Brentonico (580.000 euro).

La prevenzione
Per la prevenzione il Servizio geologico, che conta 14 funzionari geologi, oltre a tecnici, operai e personale amministrativo per un totale di 34 persone, investe in sicurezza attraverso convenzioni e accordi di programma per ricerche e rilievi sulla pericolosità con diverse Università, Cnr e l’Istituto di geofisica e oceanografia. Non mancano i monitoraggi con sistemi di misura radar, stazioni gps, rilievi topografici anche con l’impiego di droni.

I crolli monitorati
Sono oltre 40 le frane monitorate sul territorio attualmente. La Provincia spiega che i fenomeni sembrano aumentare, ma che «periodi critici si sarebbero registrati anche in passato». I più evidenti sono quelli che toccano il reticolo della viabilità, che spesso attraversano valli strette e ripidi versanti. A quote più elevate – almeno sopra i 2.700 metri – si può parlare, sostiene Piazza Dante, di un effetto dei cambiamenti climatici, che incidono sullo scioglimento del permafrost, che fa da collante nelle fratture e nei vuoti tra i granuli detritici, e che si sta gradualmente riducendo.

Cambiamento climatico
Il geologo e coordinatore della Rete delle professioni tecniche del Trentino, Giovanni Galatà (Il T del 7 febbraio), affrontando la questione della frana al Bus de Vela, spiegava che «ormai l’incremento delle temperature, connesso ai cambiamenti climatici, anticipa questi eventi».